3.25.2008

 

Per chi vota Gesù?

Prevale sempre il mio senso demenziale delle cose. È normale, dal momento che credo che spesso abbia contribuito a salvarmi la vita. Così si riaffaccia man mano che va avanti la campagna elettorale, con un’asta al miglior offerente: “da 100 a 400 euro per le pensione e i redditi da fame, chi offre di più?”

“Io, io… offro l’adeguamento al costo della vita! Oh! Cribbio, mi vedete?” saltella berlusconi.

Ma la più bella, è la battaglia sulla proprietà di Gesù Cristo.

“Gesù era un socialista…”; ma qualcuno non ci sta: “Gesù era un democristiano, lo dice la parola stessa… Cristiano.”

Sarà che viene male definire i socialisti, socialisti, ma immaginare Gesù Cristo come un socialista italiano, lui che fu il Verbo, non solo è demenziale, ma anche esilarante.

Ma riuscite a pensare al figlio di Craxi, sul palco con Gesù, che invita a non rubare?

Va bene, c’è da ammettere che almeno i socialisti hanno avuto la sfrontatezza di provare ad accaparrarsi la proprietà di Cristo, mentre altre forze politiche, più umilmente si limitano a dichiararsi cristiane.

Questo però fa ridere un po’ meno, basta pensare ad Andreotti, democristiano da sempre, ma mafioso soltanto fino al 1980, o a Casini, il paladino della famiglia cristiana, che più di una volta ha garantito sull’onestà di cuffaro, al punto di presentarlo capolista al senato, nonostante una condanna “semplice” a 5 anni in primo grado, per favoreggiamento alla mafia.

Forse io sono fortunata, perché riuscire a ridere significa che ho raggiunto quel grado minimo di conoscenza che mi permette di comprendere che nulla di quanto ci raccontano è una cosa seria.

Certo, poi smetto di ridere se penso che viviamo in un paese così culturalmente arretrato, che si ciba dell’informazione ammaestrata dal monopolio di regime, che persegue l’unico scopo di imbalsamare le coscienze.

Archiviate le ultime minchiate elettorali, si cambia, proprio come in un orribile spettacolo di varietà: dopo aver spolverato il cadavere di Moro, essersi dichiarati tutti garantisti per il massacro di Bolzaneto, aver promesso i danari, aver candidato Gesù Cristo, ora inizia la battaglia delle minacce di morte o delle buste con i proiettili.

In effetti avevano provato anche a rispolverare Osama bin Laden, ma a quanto pare è ormai una comparsa che non fa più ascolti; se l’è filato solo S.S. Benedetto 16, che in risposta ha battezzato un musulmano in cerca di notorietà, come se fosse una trovata da Grande Fratello.

Ma è normale, lui di TV ne guarda poca, e se la guarda, guarda ZDF.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Gesù non è un elettore ma un candidato e quindi voterebbe per se stesso, per Cristo che è sempre lui e per suo padre che è sempre lui. Ma oggi però vincerebbe Berlusconi.
 
Poveri figli.
Quello di Silvio costretto a sposare una precaria..e quello di Dio che fa il testimonial per Boselli.
Non c'è più religione.
 
Porca trota! Michelangelok, ora mi lasci a pensare se sia Egli candidato o testimonial come dice Bruno.
E se fosse candidato, essendo lui uno e trino avrebbe diritto a tre seggi, o si sottoporrebbe alle primarie per stabilire chi di Loro tre è il candidato ottimale?
Ma se invece fosse solo un elettore, voterebbe tre volte?
Cristo è incostutuzionale?
Perplimed... R.
 
Cristo è incostituzionale come lo sarà il D.L. sull'eutanasia - il sillogismo del suicidio - e vuoi sapere perchè? ora te lo scrivo.
 
Le parole, e ne ho scritte tante, non smuovono un capello da questa follia dell'uomo del XXI secolo e allora spero, ahimè invano, di provocare almeno un'attenta riflessione.
Donatella Poretti candidata al Senato scrive oggi su A.D.U.C. SALUTE:
….. Oltre 1.000 persone l'anno, 3 al giorno, si tolgono la vita perché non possono chiedere di essere aiutate a morire rapidamente e senza sofferenze. A queste occorrerebbe aggiungere anche i tentativi di suicidio che non raggiungono l'obbiettivo, ma anzi possono andare a peggiorare situazioni già pessime fisicamente e psichicamente….. ….. Occorrera', insomma, che la prossima legislatura compia quel passo che fino ad oggi non ha saputo fare: una legge sul testamento biologico ……

Ci mancava anche il decreto legge sul suicidio assistito: lavare i binari prima del passaggio del treno, mettere le transenne sul marciapiede del palazzo scelto dall’aspirante, cappi per impiccagione in farmacia prescrivibili dalla mutua e persino licenza breve per porto d’armi. L’aspirante o chi per lui fa istanza al Sindaco della città su modulo prestampato indicando modalità luogo e tempi del progetto. Allega il prescritto certificato medico ed attende per l’esecutività la delibera ufficiale del comune che verrà pubblicata per l’ISTAT sulla Gazzetta Ufficiale.
E ancora
Comma primo della su citata legge “suicidio assistito”:L’aspirante totalmente immobile dovrà produrre, per tramite i familiari o i sanitari atto notarile delle sue pregresse intenzioni o in mancanza del documento una dichiarazione autenticata ( legge Bassanini) dei familiari o degli amici testimoni della volontà a suo tempo - non superiore a venti anni – espressa dal suicida.
Mi chiedo: e se il malato totalmente immobile ora, prima della "cicuta", cambiasse opinione?
Ora che fate? Non ridete più?
 
Se vuoi se ne può discutere, ma non mi è chiaro dove vuoi arrivare.
Personalmente ritengo civile, il testamento biologico, e penso che sia necessaria una legge che tuteli il malato,i suoi familiari, e i medici pietosi.
Forse se ne dovrebbe parlare sul serio, però, e non farne strumento da campagna elettorale, come fecero per i DICO e successivi acronimi.
R.
 
lA TELA DEL RAGNO.
Immagina una grande ragnatela illuminata dal sole.
Miliardi di celle tessute con amore splendono di mille colori e intensità.
Al calar della notte si smorzano le luci colorate e si accendono al pallore della luna milioni di deboli lumicini mentre il ragno continua a tessere sempre con più amore, anche di notte.
E il Ragno e solo lui che tesse e scioglie la sua tela.
Spegnere anche il più flebile lumicino è come togliere la “leva” ad Archimede.

Cara Rita invierò le mie riflessioni e provocazioni. La politica non c'entra per niente.

Basta un semplice NO ed io mi fermo.
 
Mah! Azzardo... Una discussione sull'argomento del post è gradita, la discussione in genere è gradita, perché sempre e comunque utile.
Io diffido delle "provocazioni"...
Il termine stesso, ne stabilisce la totale inutilità.
Se hai un'idea è un conto, se tendi a provocare, dubito che troverai terreno fertile.
R.
 
Ho capito di non essere capito. Esprimere il mio pensiero, anche se con i toni della provocazione, non vuol dire sentenziare. Mi trovo quasi sempre seduto sul posto sbagliato, come don Chisciotte.
Nel mio blog: http://michelangelok.spaces.live.com vi sono le motivazioni che “giustificano” le mie riflessioni. Certo sono solo, o almeno mi sembra, a suonare l’altra campana che non è quella della fede, della chiesa, del laico o dell’ateo ma della religiosità dell’uomo-Dio, domus magna della mente profonda e residenza del vero libero arbitrio.
Ecco in copia-incolla il mio primo scritto nel blog del febbraio 2007:

Un granello di sabbia in memoria di Piergiorgio Welby

E se la sabbia del deserto fosse la Verità?
Chi può asserire di conoscere l’architettura di un granello di sabbia in tutta la sua macrocosmica grandezza ed in tutta la sua microscopica infinitesimale dimensione? E se così fosse, avrebbe scoperto la natura della sua essenza e del suo divenire?
E se la mente fosse il deserto di sabbia?
La coscienza vigile, attenta, pensante, decisionale, serena o turbata, sana o malata, lucida o offuscata, razionale o irrazionale, libera o condizionata, quanta parte occuperebbe nel deserto della mente? Io dico: lo spazio di un granello di sabbia per l’uomo “comune” e per il genio, il poeta, l’artista, lo scienziato, il santo tanta sabbia quanta ne può essere contenuta in un pugno.
Ed ecco come una parte della verità sta in tutte le ragioni così come la ragione contiene sempre una parte della verità, sia del laico che del religioso.
Ma quanta? Prendi un pugno sabbia dal deserto: questa è la porzione di verità che ti offre la tua mente cosciente e la chiesa del tuo tempo.
Il “farsi suicidare” da una condizione alterata della mente cosciente non sarà mai la decisione di un libero arbitrio padrone assoluto del Regno della Mente, ove risiedono tulle le più sublimi ed inimmaginabili virtualità. Laddove l’Individualità dell’Io più profondo, si ricongiunge con la matrice che l’ha emanato e ad essa identificandosi ne acquisisce, in potenza, attributi e divinità. E la vita terrena di Piergiorgio programmata per sua libera scelta nella notte dei tempi ed intensamente vissuta in un attimo della sua eternità, anche se interrotta per le ragioni di un pugno di sabbia, nulla toglie ma molto aggiunge alla sua ricchezza spirituale d al suo cammino evolutivo nel ritorno al Padre attraverso quella scala di valori di cui tanta ne ha percorsa nella sua breve vita di quanto l’umanità nella maggioranza ne percorre in un secolo.
E questo è l’autentico patrimonio di Piergiorgio.
Per il resto: delitto o non delitto, che l’ UOMO rifletta!

Grazie per l’attenzione e sempre affettuoso il mio saluto
 
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