3.12.2008

 

Mentre

Mentre si discute di sguatteri o di ministri del nord est, mentre il petrolio aumenta di un dollaro a barile al giorno, mentre Montezemolo non sa ancora se ci sia la recessione oppure no, mentre qualcuno presenta una lista per la moratoria contro l’aborto, mentre la chiesa ancora detta condizioni inaccettabili per il controllo della vita, la nostra, mentre ci si scanna per poter avere giornali e televisioni per poter controllare le menti dei cittadini elettori, mentre è in corso la guerra dei sondaggi, di lavoro ancora si muore.

E se non muori di lavoro, ti suicidi perché dopo il rogo della Tyssenkrupp il lavoro da interinale non te lo danno più.

E come sparisce in fretta la notizia dai giornali! Ci resta giusto un attimo, quell’attimo per fare il proprio dovere, ma non abbastanza da urtare gli animi degli elettori, prima che degli eletti.

Avanti quindi con le querelle montate ad arte, con le minchiate elargite a destra e a manca, sotto forma di promesse, o di battaglie per la civiltà, e così avanti Casini, che ha cuffaro per capolista, e i vescovi per attacchini, e al cittadino elettore che ancora ragiona, non resta che ritoccare immaginette elettorali da spedire a Repubblica, che felice le raccoglie.

Avanti anche confidustria, che oggi voleva farci credere che se le famiglie sono alla fame, è perché i sindacati non hanno voluto discutere della modifica degli statuti dei lavoratori, che sicuramente avrebbero già risolto il problema dei salari di tipo africano con i quali la maggioranza di noi deve sopravvivere.

Eh sì! Fino al mese scorso si sarebbe parlato di contratti di lavoro, ma guarda caso, da oggi confindustria minaccia di “modificare” sua sponte e con decisione univoca “lo statuto dei lavoratori”. Soltanto un paio di giorni dopo l’idea ventilata dal nano maledetto.

Allora, sarebbe opportuno per molti di noi, soprattutto per coloro che ignorano persino l’esistenza dello statuto stesso, di andare a riguardarselo, e comprendere quale sia il vero pericolo che si annida dietro a parole come nuovo, snello, moderno, crescita economica.

Mentre si continua a leggere pagine e pagine di nulla, fatte da chi la spara più grossa per avere maggiore visibilità, bisognerebbe ricordare anche ai democratici speranzosi, che abolito o rivisto lo statuto dei lavoratori, di fatto l’operaio tornerà ad essere quello che era mio nonno, durante il fascismo, seppellito vivo sotto terra a cavare carbone, ma senza alcun diritto.

Rita Pani (APOLIDE)


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