3.29.2008

 

Esercito antibrogli

berlusconi: "Esercito anti-brogli"

Un 'esercito' di 120mila persone da inviare nei circa 60mila seggi italiani in occasione delle elezioni del 13 e del 14 aprile prossimi per controllare la regolarita' del voto. Lo annuncia silvio berlusconi.

Io non digerisco molto il termine “esercito”, ma quel tizio è fissato. Non è la prima volta che usa i suoi eserciti. Durante la tornata elettorale del 2006, per esempio, si inventò l’esercito degli “spammatori” ovvero, i manovali del web, che inondavano i news group o le mailing list, di messaggi di propaganda, per lo più insulsi e sgrammaticati.

L’esercito, ovviamente non andò alla guerra gratuitamente; i vari siti Internet forzidioti, stilarono anche un tariffario. Si andava da 1 a 2 euro a mail inviata. Inutile dire che molti di questi cretini prezzolati, non furono mai pagati, ed ebbero persino il coraggio di ammettere d’essere stati fregati.

Di “ricontiamo” nemmeno parliamo; pare che ricontarono, o forse no, e se pure lo fecero, per i risultati sarebbe meglio rivolgersi a “Chi l’ha visto?”. Una nota disse, che tutto sembrava in ordine.

Oggi, quel tale, parlando a Catanzaro, per l’ennesima volta ha dichiarato di avere un’ unica preoccupazione: i brogli di cui la sinistra è maestra. E siccome per berlusconi vale la logica che reiterare la menzogna la trasforma in verità, magari è meglio lasciare traccia, in modo che non venga a crearsi una nuova leggenda metropolitana.

Per quel poco che ho cercato nelle notizie della storia elettorale italiana, non sono stati tantissimi gli arresti di persone coinvolte in brogli elettorali, capaci di falsare i risultati.

Spicca per esempio l’arresto di n cancelliere in servizio nel palazzo di giustizia di Taranto, Dora Semeraro, che favorì l’elezione di Egidio De Giorgio «Lista Florido», ai danni di un altro candidato della stessa lista, Raffaele Brunetti.

E poi gli arresti degli ultimi giorni a Palermo… (fonte Antimafia Duemila)

Hanno messo nell´urna 456 schede false, per favorire tre candidati della lista "Azzurri per Palermo", quella che alle elezioni del maggio 2007 sosteneva il futuro sindaco della città, Diego Cammarata. I presidenti delle sezioni 460 e 19 sono stati arrestati dalla Digos sulla base di un capo di imputazione lungo 15 pagine: il sostituto procuratore Maria Forti e il procuratore aggiunto Paolo Giudici contestano a Gaetano Giorgianni 17 falsi elettorali, a Giovanni Profeta 11. Per giustificare quelle schede in più, i presidenti non avrebbero esitato ad alterare verbali e comunicazioni al Comune. Adesso, rischiano una condanna fino a 8 anni.

Ma ovviamente la verità è materia ostica per i giornali di regime.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Questa situazione è davvero schifosa, e assurda. E l'assurdo è che nessuno risponde a tono alle mostruosità che Berlusconi spara.
 
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