3.06.2008

 

Berlinguer non c'è più

Ci sono giorni più depressi di altri, e anziché tentare di risollevarmi il morale, tendo a cedere alla tentazione di farmi del male, ricercando, nella vasta memoria di Internet, qualcosa che io possa utilizzare a mo’ di cilicio.

Così oggi è stato Berlinguer. Lui riempiva le piazze.

Oggi è diverso, la partecipazione popolare si calcola sullo “share” di porta a porta, e fior fior di matematici, spendono tempo in analisi dettagliate di tutte le variabili.

Quindi sì, il nano maledetto ha avuto una percentuale maggiore, ma Uolter l’ha visto più gente, perché c’è da calcolare la contemporaneità di altri eventi considerevoli, quali la partita del milan, o lo scoop di matrix, che trasmetteva la confessione di un’assassina.

Magari Berlinguer aveva dalla sua l’esistenza delle tute blu, di gente che aveva ancora le otto ore, e le voleva difendere. Oggi queste cose non ci sono più, siamo una società di automi, che gira con strani oggetti conficcati nell’orecchio, e finge di parlare, da sola, dandosi il tono di un capitano d’azienda, quando magari ha appena infilato l’Ape piaggio nel capanno dopo aver trasportato letame, per una giornata intera, pagato a nero e senza diritti.

Come diceva Trotsky: “Il coraggio rivoluzionario non consiste nell'essere uccisi, ma nel resistere al riso degli stupidi che sono in maggioranza.”

Ma oggi, se volessimo rivendicare il nostro diritto di essere rivoluzionari, avremmo grossi problemi, e ne è prova quest’altra dichiarazione, che copio dalla stampa on-line:

Purtroppo non viviamo in un paese libero”. “Non mi sento cittadino di questo paese - ha aggiunto - e me ne devo andare via al più presto sennò in carcere ci marcisco

Peccato però, che queste siano le prime parole rilasciate ai giornalisti assiepati davanti al carcere di Orvieto, dal fotografo dei vip (nuova professione) fabrizio corona, rilasciato dopo aver patteggiato una condanna a un anno e poco più per detenzione di un arma e di soldi falsi.

Cosa potrebbe spiegare meglio, il concetto di svilimento del termine “libertà”? A me poi, che l’ho appreso dai Quaderni di Gramsci e dai diari del Che?

C’è di che essere depressi, e più impari e più si aggrava… Oggi per esempio, tremonti è favorevole alla tradizione italiana del posto fisso, il suo padrone vuole rivedere lo statuto dei lavoratori, e Uolter promette che ci darà l’opportunità di aprire un’impresa in un solo giorno.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Ti capisco, qualche giorno fa mi è capitata la stessa cosa con lui:
http://it.youtube.com/watch?v=aJfKCn1bUMM
 
cara Rita è una tuta blu che ti scrive,razza ormai in via estinzione ed orfana delle nostre guide che davano il senso alla nostr lotta e alle nostre rivendicazioni.
Il piu grande rammarico nn è quello di aver perso i nostri capi, di cui raccogliamo l'identità intellettuale ed umana, ma di trovatre nelle liste elettorali i nostri nemici di sempre.
Quale eredità raccoglila (principessa) Alessandra borghese se nn degli assasini di Xmas?
e poi ci parlano di quote rosa....
 
Sì Hytok... In effetti...
Ma che cazzo di fine stiamo facendo?
R.
 
Tocca a noi Leotkast.
Tocca a noi e a nessun altro.
Basta di delegare chi non è in grado di rappresentarci.
R.
 
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