2.10.2008

 

Caro Walter

Caro Walter,

mi spiace, ma non c’è nulla da fare. Forse è la sfiga che ti insegue. Sulle pagine dei giornali on-line, da ieri fino a stamattina, imperversava l’omino coi tacchi, poi è finalmente arrivato il tuo turno, ma la tua immagine, dopo qualche ora, è passata in secondo piano. Persino una piattaforma petrolifera è più importante di te.

È bella Spello, è bellissima l’Umbria; gli architetti che curano le tue scenografie sono degli ottimi professionisti, il miglior prodotto con la minor spesa. La natura, è ancora quasi tutta gratis. Meglio un campo d’olivi, i muri e i tetti di pietra, che lo sfondo cimiteriale delle nuvole ferme.

Poi tu sei più bravo, è indiscutibile; quando parla berlusconi, chi ascolta sa di ascoltare cazzate. Quando parli tu, invece, sembra di ascoltare logica razionale, e solo dopo si comprende che stai dicendo cazzate.

Ma non vi è venuto in mente mai, nemmeno per un momento, di chiederci scusa?

Mi dici che “gli italiani” sono rimasti quelli operosi del dopoguerra, descrivi le case bombardate, descrivi l’emigrazione dai campi alle fabbriche, parli di tradizione e ti sei scordato della Resistenza?

Fai ricorso alla memoria, per spiegare “agli italiani” quali siano le loro prerogative, e poi sputi in faccia agli ideali, che sono quelli che per anni ci hanno consentito di “essere italiani”?

Sì, sei più bravo di berlusconi, ma in fondo che ci vuole?

Lui cerca di rifondare l’aggregazione fascista, di incentrare il potere nelle sue mani, per riportarci indietro di sessant’anni, tu guardi al nuovo, al cambiamento… Passando ovviamente dalla libera imprenditoria, che dovrebbe contribuire a unificare l’Italia.

Ridurre le tasse e aumentare i salari. Quasi volessi dirci d’aver scoperto la ruota. Voi sapete, finalmente, che l’Italia è ferma perché non può spendere, mi pare ovvio che abbiate aggiustato il tiro.

Io mi ricordo (perché io mi ricordo) lo spot berlusconiano del tizio con la busta gialla, che ringraziava per aver acquistato… “Fai girare l’economia!” Il fesso, aveva fatto lo spot senza rendersi conto che c’era poco –oltre le palle – da far girare. Voi almeno vorreste darci le brioche.

Sei più bravo, certo, e non è un complimento. Tu non racconti le barzellette dell’affamato al convegno della FAO, e nemmeno quella del malato di AIDS. Non racconti quella del nazista mentre sei in visita in Germania, e sicuramente non tocchi il culo delle hostess. Quindi non solo sei più bravo, ma sei anche più presentabile, però…

Però mi spiegheresti quella del “si vive di più grazia anche alla qualità della vita; l’aria più controllata, il cibo migliore, le cure più appropriate. (Grazie quindi all’avanzamento del nuovo)

Era un modo di dire in modo pacato e sereno che l’ambientalismo è solo una tragica iattura (una rottura di coglioni?)

Si vive di più, forse, grazie a Marie Curie o a sir Alexander Fleming, e si vive di più in Barbagia o in Umbria, ma ormai i bambini nascono malati, e già dalla nascita devi riempirli di antibiotici e aerosol. I bambini nascono tutti allergici, i pediatri continuano a prescrivere latte artificiale, anziché latte d’asina, perché le multinazionali hanno più potere di un allevatore. La gente – nel tuo tanto odiato mondo di prima – se mordeva un pomodoro non aveva dubbi su ciò che stava mordendo, e se respirava l’aria, non si poneva il problema di quanti anni di vita gli avrebbe tolto il pm10 .

Caro Walter, concludo. Bastasse cambiarsi le mutande, per sentirsi puliti, ci sarebbe un grande risparmio d’acqua. Il fatto è che non basta, e voi cambiate nome, come cambiate mutande.

Siete al pari di berlusconi in quanto a credibilità. Forse potrete anche imbrogliare qualcuno, che in buona fede preferisce ancora sperare, ma a me non la fate.

L’unica cosa nuova che ho appreso oggi, leggendo i giornali, è stata l’invenzione del quadranga, la strana mutanda estiva che sostituirà il tanga. Tutto il resto è noto, la tua faccia, le tue espressioni verbali, le tue posture.

Il nuovo ci sarà davvero, finalmente, quando avrete il coraggio di ritirarvi, e di dichiarare pubblicamente il fallimento.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Brava Rita

Pensatoio
 
Mi associo ad Italo.Brava.Solo che a questo aggiungo di non turarti il naso, di spalancare gli occhi e di NON VOTARE .
 
Non aver dubbi Mario... Non c'è pericolo :-)
 
Cara Rita,
come non condividere quanto da te scritto?
Sei molto brava e riesci a dire quello che anche io penso e che non trovo le parole per esprimere cosi` chiaramente come te.
Ti leggo sempre.
Ciao
 
Cara Rita io sono un sostenitore del PD e alle primarie ho votato per Enrico Letta che considero migliore e più nuovo di Walter Veltroni. Purtroppo per battere il berlusconismo, ancora radicato nella nostra società abbiamo bisogno di una classe dirigente nuova che non è certo rappresentata dalla attuale sinistra con il parolaio Bertinotti, Giordano e Diliberto. Non hanno da proporre niente che la solita demagogia sinistrorsa. Avremmo bisogno di una vera sinistra moderna, tipo Zapatero. In Italia è difficile: solo Enrico Berlinguer sapeva coniugare rigore, intelligenza e progettualità...
ti saluto da compagno. Un compagno che dentro il PD non ha perso la sua identità ma la confronta e la arricchisce. I miei valori continuano a vivere. Un abbraccio.
 
Ma come fate a non votare e ad esserne felici? A non avere neanche un piccolo rimorso? Come dice Zucconi, se non votate poi non lamentatevi di chi vince le elezioni, non una sola parola, visto che non avete fatto il vostro dovere. Credete che per gli altri, noialtri, di sinistra, sia facile? Eppure, cerco ancora di capire, di farmi un'opinione, di andare oltre le apparenze. La tua analisi di Veltroni è molto sbrigativa. Cercare di valutarne il valore in base ad un discorso o per negazione confrontandolo a Berlusconi è davvero riduttivo e non esemplificativo. E infine (scusate la lunghezza) vi riporto una lettera e una risposta apparse su Repubblica.it - Lettere al direttore.
IO NON MI RASSEGNO
Caro direttore,
è vero, noi che abbiamo votato a sinistra siamo delusi e scoraggiati per come sono andate le cose. Da sessantenne, che ha vissuto il sessantotto un po' alla finestra perché avevo problemi e dovevo pensare solo al lavoro, mi sento di incoraggiare tutti, specialmente le nuove generazioni, a non abbassare mai la guardia, a resistere-resistere-resistere soprattutto alla grossa tentazione di pensare che "tanto non cambia niente perché sono tutti uguali". Da povera cristiana spero proprio che la "Chiesa maestra di vita" sappia con l'annuncio della Parola e l'esempio indicare la strada rinunciando al potere e alle lusinghe dei soliti Casini, Fini, Berlusconi.... che promettono soldi a "destra e a... destra" pur di comperare anime, verginità personale e ricchezza in barba a qualsiasi legge. Ai potenti della Chiesa dico "per favore non continuiamo a vendere Gesù come un prodotto da piazzare a furor di... leggi". In fondo, se non sbaglio, Lui è venuto per superare "la legge" ed annunciare la verità che a volte richiede povertà e pazienza. Grazie, caro direttore, per l'ospitalità; non voglio certamente dare lezioni di morale a nessuno ma dire, in primo luogo a me stessa, che il male peggiore è "arrendersi al vuoto qualunquismo che porta alla rassegnazione".
Cordialmente.
Rosanna Tassi

La rassegnazione dei deboli è la forza dei prepotenti.

 
Avrei molto da dire sul fatto che
"La rassegnazione dei deboli è la forza dei prepotenti."
sillogismi banali.
E non ci sto nemmeno ad essere trattata da qualunquista, quale mai sono stata. Rivendico il diritto alla mia identità e alla mia ideologia, svendute da questa cosa che non posso, per rispetto alla storia e alla vita, chiamare sinistra.
R.
 
Cara Rita,

non vedo perché dovressti rinunciare alla tua identità, non mi sembra di averlo detto. E non vedo nella tuo commento alcuna risposta a ciò che ho detto, a parte il tuo giudizio su ciò che io ho detto (cioè che sarebbe riduttivo e banale). Mi piacerebbe capirci di più...
 
Scusa, è che ho spiegato così tante volte la mia posizione, da sembrarmi quasi peggio di un disco rotto. Tu hai esordito chiedendo come si può essere felici non andando a votare...
Insomma, io felice non lo sarò mai :-) e perché non andrò a votare, appunto, l'ho detto un milione di volte.
Ho iniziato a valutare Veltroni dal giorno 1 del PD, come iniziai a valutare Prodi, da quando con entusiasmo, finse di voler traghettare un popolo verso la civiltà. Non puoi basarti quindi solo sulla miaultima lettera a Veltroni.
Devo ribadire che, io sono ben contenta che ci sia ancora chi ha voglia di farsi un opinione e di capire; questo vuol dire che c'è chi ancora ha voglia di lottare per qualcosa.
Detto questo, io sono stata, sono, e resto comunista. Da Occhetto in poi ho dovuto continuamente provare a credere che fosse possibile. Da disocupata, ho sempre cercato di collaborare a che una certa "rinascita" fosse possibile.
Quello che vedo oggi, è il deserto. Nessuna presa di posizione forte, nessun intento a migliorare, ma una semplice rincorsa dei tempi idioti dettati da berlusconi, che pur essendo sempre il solito bugiardo criminale incallito.
Tornando a Veltroni, il primo e gravissimo errore che ha fatto, a Novembre, è stato quello di far resuscitare berlusconi, insistendo con la ricerca di un dialogo per le riforme, che a guardar bene NEMMENO GLI COMPETEVA.
Da cittadina, penso alla disintegrazione che si è fatta della sinistra. Penso alle urgenze tangibili della vita di ognuno di noi, e non vedo nulla intorno a me, che possa farmi sperare nel domani, mio e delle miei figlie.
Scusa se non sono stata troppo attenta alla correttezza del testo, ma vado di fretta. Spero di essere riuscita e spiegare meglio il mio punto di vista.
R.
 
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