1.20.2008

 

Ritorno allo Zoo

Sì, sì… Il papa day. Non sarà un comizio, non è politica. È un modo per dare solidarietà al papa, dopo i fatti della Sapienza. Molto attesi i rappresentanti del PD.

Poi verrà il mastella day… sempre un momento di preghiera rivolta alla famiglia di Ceppaloni, in solidarietà.

Se avete altre cazzate da segnalare, non esitate.

Per fortuna, partirà la nuova edizione del grande fratello. Per essere nuova, come ogni anno, dovrà avere quel tanto di novità che basta a far restare gli idioti attaccati allo schermo, quanto i bambini allo zoo dell’orsetto Knut. Quindi c’è stato il negro, il rapito, il brutto, lo scorreggione, l’omosessuale semplice, ed ora… taaadaaa…l’omosessuale aggravato. Il transessuale.

Per l’anno prossimo, gli autori stanno già pensando all’esposizione di un mostro a due teste, reperito direttamente dal Cottolengo di Torino.

Come riportano i giornali – che evidentemente non hanno di meglio da scrivere – niente casa quest’anno, ma una bolla di vetro, si spera con ancoraggio precario.

Quali siano le doti artistiche dei partecipanti di questa edizione, non è dato sapersi. Quasi tutto è rimasto un segreto inaccessibile. Quel che è certo è che anche quest’anno, la nobile dinastia “Del grande fratello” si arricchirà di un nuovo nobile membro. Saprà fare meglio degli altri? Che ne so? Saprà battere quello che parla coi rutti, strabiliando il pubblico mentre parla con le scorregge?

Quasi quasi mi spiace d’essere così grettamente legata al rispetto che ho di me, che mi impedirà di guardarne anche solo un minuto. Ma tanto già so, che ci penseranno i giornalisti, a tenermi informata. Se si tratta di informazioni basilari per il nostro vivere, non sono mai tirchi di informazioni.

Però! Pensate che bello! Da lunedì, i vostri colleghi, gli avventori del bar, la gente accalcata nei metrò, sugli autobus, sul binario della stazione ad attendere il treno che arriva con un paio d’ore di ritardo, non vi stresserà più con le solite litanie del “piove governo ladro”, o del “tanto so’ tutti uguali”; nessuno più a domandarsi che fine abbiano fatto i sindacati, visto che ormai anche i metalmeccanici scioperano – giustamente – indipendentemente da loro. Basta con le lacrimose rimostranze sulla povertà che avanza… Tutti uniti a discutere del pene di Knut.

Rita Pani (APOLIDE)


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