1.28.2008

 

Avendo memoria

L’evolversi delle cose italiane, degli ultimi giorni, sembrano quasi un test kafkiano studiato per determinare il grado di stupidità raggiunto dal popolo.

Ieri era il giorno della memoria, il giorno che dedichiamo a ricordare il genocidio degli ebrei, la bruttura del nazifascismo. È il giorno utile, ci dicono, per far sì che cose così non accadano più, e abbiamo bisogno di crederci, dal momento che siamo le generazioni senza nemmeno memoria recente. Per tutto il giorno siamo stati bombardati da quelle immagini in bianco e nero, sempre le stesse, per le quali ogni volta e anno dopo anno, riesco a provare sempre lo stesso dolore, soprattutto constatando che non ci hanno insegnato nulla. Soltanto negli ultimi anni, noi italiani siamo stati complici dello sterminio del popolo iracheno, abbiamo partecipato alla devastazione dell’Iraq e dell’Afghanistan, assistiamo in complice silenzio allo sterminio nel Darfur, accettiamo passivamente le prigioni volanti della CIA (anzi, l’Italia di berlusconi vantava la collaborazione con l’alleato, mentre Prodi ha secretato il caso di Abu Omar). Sappiamo di Guantanamo, del suo filo spinato, delle torrette, delle torture; non sappiamo quanti morti vi siano stati, ma essendo quasi certi che essi non siano stati prima gassati e poi bruciati, riusciamo a credere che i campi di concentramento nazisti non torneranno mai più.

Siamo ormai un popolo senza memoria, che in soli tre giorni ha cancellato gli ultimi venti mesi, anzi, in certi casi sembra che si sia riusciti a cancellare in un momento persino gli ultimi giorni.

Prendiamo il caso del favoreggiatore cuffaro, che esulta per essere stato condannato a cinque semplici anni di galera, festeggia coi cannoli e poi, dimettendosi dalla carica che ricopriva dichiara testualmente: “Fin dal momento della lettura della sentenza, ho sentito questo grande peso dentro…” portandosi la mano al petto come ha imparato a fare nella chiesa del mea culpa.

Ora, un italiano normodotato potrebbe essere portato a pensare che cuffaro sia non solo disonesto, ma anche un impunito mentitore, ma come si può restare fermi nella certezza quando il presidente dell’UDC dichiara che lo stesso favoreggiatore, mentitore incallito, condannato a 5 anni di galera, sarà il capolista al senato per quel partito che sarà di governo?

Se il popolo italiano avesse memoria, veltroni non avrebbe paura di non riuscire ad andare al governo, perché in un popolo memore, berlusconi sarebbe già stato costretto a riparare in esilio ad Antigua, come il suo amico fece ad Hammamet. Invece con tutta tranquillità ci dice che la legge calderoli è una buona legge elettorale, e soprattutto ha ben chiara la prima cosa da fare, quando (e non dice mai se) tornerà al governo: impedire che vengano usate le intercettazioni telefoniche come metodo di indagine, a meno che non si tratti di indagini per mafia.

Se avessimo assunto abbastanza fosforo non avremmo dubbi sul fatto che, anche questo intento berlusconiano rientri nell’interesse privato, e che quindi manchi della sua parte fondamentale: i politici non potranno mai e in nessun caso essere intercettati. Perché al telefono con dell’utri, ci parla lui, e 9 anni di galera per appoggio esterno ad associazione mafiosa, è la sentenza che ha condannato dell’utri, ancora senatore della Repubblica Italiana.

È però intellettualmente onesto ricordare che gli ultimi 20 mesi, sono stati cancellati per via della precedente amnesia che colpì il governo del centrosinistra, a soli 20 giorni dal suo insediamento.

E purtroppo, io mi ricordo.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Neanche io ho dimenticato, come non ho dimenticato quando veltroni, nel suo discorso iniziale come segretario del pd ha detto di finirla con il laicismo esasperato.
Questa sua frase mi impedira` di votare pd (ed anche altre cose dette e fatte da lui dopo).
Per chi votare dunque?
Se la sinistra dovesse fare una proposta unitaria decente, io sono pronta, altrimenti e, purtroppo, contro la mia volonta`, non avro` che una scelta: annullare la scheda per mancanza di scelte decenti.
 
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