10.20.2007
Giornata Rossa
Non mi importa quello che diranno domani, nemmeno quello che qualcuno ha provato a dire oggi. So solo che fatti pochi passi da Stazione Termini, ho avuto la sensazione che il mondo fosse tornato normale. Sì, come ha detto Giuliana Sgrena dal palco, le bandiere della pace erano poche, ma non mi sono mancate, perché troppo mi mancavano le bandiere rosse, e la gente fiera di portarle. Sì, anche la pace è un diritto inviolabile, ma quelle bandiere ce le hanno sputate già, calpestate e bruciate, con i morti che continuano a morire in silenzio, sotto le bombe della democrazia. E per la pace avevamo già provato “a fare”, ma oggi, toccava a noi.
Noi c’eravamo ed eravamo così tanti da restare sbalorditi, e contenti di ritrovarci, persino di cantare “L’internazionale socialista” o “Bandiera rossa”, senza avere il timore d’esserci scordati di noi stessi, di ciò che in tutti i modi qualcuno tenta di cancellare.
Un milione di compagni, sono in grado, guardandosi, di riconciliarsi con loro stessi e col mondo, anche solo per un giorno, di trarre la forza per continuare a lottare, per ciò che nessuno vuole più ammettere, essere un diritto. La vita. La vita è fatta di fatica, di lavoro, di pace, di diritti e sarebbe ora che anche Prodi o chi per lui, prendesse coscienza della nostra voce.
Sarebbe bello che anche solo una parte dei compagni che oggi stavano a Roma, domani stracciassero le tessere dei sindacati, di quelli che hanno proibito l’uso delle loro bandiere, e di quelli che questa mattina, come un oltraggio, sedevano al tavolo con il comitato per la legge Biagi (che è maroni, infido al punto di non nominarsi mai, quando ne parla, gettando la responsabilità su Biagi, appunto, o treu). Non fatevi più taglieggiare quella ventina di euro, teneteli per voi, magari beveteveli… Riprendetevi la dignità.
Ricordiamoci del fiume di bandiere rosse che ha invaso Roma, dei ragazzi, dei giovani, dei “diversamente giovani” e dei vecchi, ricordiamoci della politica e ripuliamola noi, che ancora, nonostante loro, abbiamo voglia di lottare.
Bella giornata, rossa davvero
Rita Pani (APOLIDE COMUNISTA)
e da li' una giornata stupenda, con le nuove bandiere, con quelle vecchie dei partigiani, con quelle del pci e i compagni che tutti dicevano una sola cosa, "insieme".
E, cosa che forse solo noi si puo' capire, gli sguardi e i sorrisi d'affetto e complici tra compagni che non si sono mai conosciuti. La famiglia rossa e bella era in piazza!
Felice allegra (incazzata dentro) e con una nuova speranza.
besos ROSSI
ladytux
Un difetto in questa strofa ...
quel "trionferà" che ci lega, ineluttabilmente, ad un futuro.
Sarà mai al "presente"?
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