9.22.2007
Lo giuro sui miei figli
Ieri notte, per il tempo che dura una sigaretta, ho guardato
Chissà perché quella frase mi è risuonata come familiare. Davvero! Come se l’avessi già sentita qualche tempo fa…
Riprendo la scalata in salita per i canali, e quando la sigaretta sta per finire sono tornata a Matrix. Ospiti in studio, per approfondire il discorso politico dell’antipolitica, due imitatori: Max Tortora e una donna, della quale non conosco il nome.
Non so se durante il giorno si trasmettano ancora quei programmi di cucina, dove si sbattono uova e si sminuzza prezzemolo, ma a questo punto sono certa che prima o poi, potrete trovare Grillo anche là, tra un battuto e un po’ di farina.
Inizio a sospettare che in molti, ai piani alti, abbiano compreso l’importanza di Grillo, per un’opera indolore di intensificazione del rincoglionimento del popolo italiano. Temo possa funzionare meglio del Prozac dispensato attraverso le condotte idriche.
Una sorta di velo pietoso, da usare a coprire il resto; quello che non è decoroso dire.
Così a memoria, mi sovviene l’enfasi dei cronisti quando ci raccontano della potenza dell’Euro rispetto al dollaro, e come si guardino bene dal ricordarci, quanto questo significhi il rischio argentino che stiamo correndo; però ho sentito un giornalista dire che “è meno costoso andare in vacanza negli USA”.
In Italia si susseguono gli assalti razzisti ai campi nomadi, iniziati sistematicamente a Livorno, dove in un rogo morirono quattro bambini. Ma è meglio tacere, visto l’impegno dei comuni per la sicurezza, con la lotta dura ai lavavetri; ci si potrebbe anche vergognare.
Grillo è quindi socialmente utile. Serve a Palazzo e serve al popolo, un vento di novità… Basta con i partiti… Basta con la politica di professione… È la gente che me lo chiede… Lo giuro sui miei figli.
Già, fortuna che non sono popolo, sennò ora mi starei chiedendo:
“Ma dove ho già sentito tutto questo?”
Rita Pani (APOLIDE)