9.27.2007

 

Aiuto! Vogliono fottere Mastella.

La satira irriverente di Maurizio Crozza, le domande di Giovanni Floris. La puntata di Ballarò di martedì sera è andata evidentemente di traverso a Clemente Mastella, che in quello studio si è sentito "aggredito" e ha scatenato una durissima controffensiva. Intanto ha disertato il vertice di maggioranza di ieri sera, lamentando il fatto di non avere ricevuto - "salvo rare, autorevoli, eccezioni" (il riferimento è a Fausto Bertinotti) - alcuna solidarietà da parte della coalizione.


Leggendo oltre l’esilarante sfogo mastelliano, si scopre che ci sarebbe addirittura un disegno di delegittimazione politica, verso il ministro degli ispettori, ovviamente pensato dai cattivissimi comunisti.
Il sospetto che il disegno di Mastella (maiuscolo solo per pietà) sia in realtà un autoritratto, non sfiora proprio nessuno? Chi è causa del suo mal… Per portare la minigonna, superati i 40 (mi riferisco ai miei -a breve- 43) ci vuole faccia tosta e consapevolezza, così come per andare in giro con la faccia da culo. E’ difficile sentirsi fare complimenti. Io non indosso minigonne.
Detto questo passiamo al futuro.
Ieri leggevo le domande rivolte ai candidati per il PD, e con grande sorpresa ho letto molte cose interessanti a proposito del lavoro. Non ci si può credere, ma tutti, forse tranne uno, sono concordi nell’affermare che c’è bisogno di rivedere la legge 30. Rosy Bindi ha persino affermato che quella applicata dal precedente governo berlusconi, non è quella pensata da Biagi.

Ora, chi di voi ha la pazienza e la bontà di leggermi da oltre cinque anni, saprà bene che Grillo non si è inventato nulla. Lui manda a fare in culo dall’otto settembre, io sono almeno cinque anni che li spedisco a cagare, davanti ad idiozie come queste. La differenza è che io lo faccio gratis.
So solo che, il residuato di sinistra che ancora si ostina ad essere succube di un governo come quello di Prodi, ostaggio di Mastella, di montezemolo, del vaticano, davanti ad oltraggi come questi, dovrebbe rassegnare in massa le dimissioni, e non rendersi ulteriormente complice dell’ingiuria.
Ormai è chiaro persino al più ottuso di noi, che il governo Prodi ha sistematicamente disatteso il programma che noi, a naso turato, avevamo votato; e allora che senso ha continuare a partecipare alla farsa?
Leggendo le domande che vengono rivolte ai nuovi “libertadores” democratici, che teoricamente dovrebbe rappresentare il futuro, si capisce che si pensa ancora a quello che dovrebbe essere il passato; il controsenso è palese.
Mi dicono – quelli che pensano bene – che far cadere il governo Prodi sarebbe irresponsabile. Può essere, ma sarebbe anche un calcio nel culo bene assestato; un promemoria. Le priorità c’erano: la riforma della porcata calderoli, il conflitto di interessi, la riforma della legge biagi, l’abrogazione delle leggi ad personam… Se ne sono fottuti, bene! Allora si fottano, e non solo mastella.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Ti leggo sempre e concordo pienamente con la tua analisi della situazione attuale. Quante volte anche a me viene da dire "che si fottano tutti" ,poi però penso anche che dopo di loro ritornerà il nano e la sua banda
e che ad essere fottuti , e forse un pò più duramente , saremo ancora noi.
Insomma è un maledetto momento dove mi riesce difficile prendere qualsiasi tipo di decisione.
Grazie comunque dei tuoi scritti.
Massimo
 
Sono d'accordo con la tua analisi, tuttavia ho le stesse perplessità di Massimo, confido che una maggiore unità della sinistra riesca finalmente a dare una svolta a questa situazione stagnante.
Nel caso , nonostante tutto, dovessero prevalere i cosiddetti riformisti con l'unico pallino di non farsi condizonare dagli anacronistici estremisti comunisti, beh che si fottano! Meglio riprendere il bandolo dalle lotte territoriali x la difesa dell'ambiente ridotto a pattumiera a cielo aperto, dove imperversa il malaffare; con l'aggravante che nel frattempo si sono spesi migliaia di miliardi soltanto in commissioni di studi e non si riesce ad avviare una reale raccolta differenziata, col sorprendente risultato di essere arrivti a dover accettare come inevitabili gli inceneritori, diversamente il destino che ci attende è quello di una Napoli estesa x l'intera Italia.
ciao, un abbraccio. beppe
 
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