8.02.2007

 

Parafrasando il Manzoni

S'ode a destra una squillo che tromba. Anzi, due! Ma, per carità, sono vicende personali; anche se una delle due poverette ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari, a riprova che è una balla l'adagio popolare che recita: "un Mele al giorno toglie il medico di torno"!

Un'altra poveretta è la moglie del deputato; è tuttavia probabile che, prossimamente, qualche quotidiano diffonda una sua lettera con richiesta pubbliche di scuse. Anche se il marito, di nome, non fa Silvio.

Certo, la condizione delle donne, oggi, non è molto migliore di quella di un oggetto qualunque: proprio stamattina, un ominide, dopo aver trascinato a viva forza una fisarmonica sul vagone della metropolitana, l'ha violentata ripetutamente. Sebbene la malcapitata si dimenasse e contorcesse con tutte le sue forze per cercare di sfuggire alle insane pulsioni del bruto, non c'è stato nulla da fare. Una scena raccapricciante, specie quando ho avuto l'impressione che la fisarmonica avesse cominciato a latrare. A memoria, credo che nemmeno Jimi Hendrix abbia mai osato tanto. Ma la cosa più terribile è stata che nessuno dei molti passeggeri ha avuto il coraggio di intervenire. Siamo dunque diventati tutti davvero così egoisti e insensibili? Anche peggio, visto che qualcuno, alla fine, lo ha persino remunerato per quella bravata.

Ho pensato che a me sarebbe piaciuto imparare a suonare la chitarra e, anche se per qualche tempo ho fatto parte di una band, alla fine ho lasciato perdere; ho sempre avuto delle difficoltà con quello strumento: per quanto ci soffiassi dentro, non sono mai riuscito a cavarne una melodia decente.

Perciò, ho dovuto imparare un altro mestiere per vivere e ormai sono più di venti anni che sono nel settore informatico. All'inizio è stata dura: poi ho capito che sfondare le vetrine dei negozi di computer per svaligiarle non mi avrebbe garantito il futuro; almeno finché non ho depennato l'esperienza dal curriculum.

Ma il problema vero è che, dopo tutto questo tempo, da tre anni sono un cosiddetto "lavoratore atipico" e, dunque, anormale. E ho anche scoperto che siamo una moltitudine. Però, a questo punto, i conti non mi tornano perché, se la “atipicità” è diventata la regola, allora siamo “tipici”. Il quesito, nemmeno a dirlo, è topico. Dice che la legge l’ha fatta promulgare quello che si è fatto da solo. E va beh, io ne ho conosciuti di tossici che soffrivano di solitudine, ma nessuno ha mai provocato tutti ‘sti danni! Cambiasse spacciatore...

Ci sono cose che proprio non sopporto in alcuni miei colleghi: ad esempio, la loro propensione a discutere per ore di telefoni cellulari. Ho così scoperto che alcuni apparecchi di ultima generazione sono in grado di fungere anche da personal computer, televisione e finanche navigatore satellitare. Pare che l’unico problema consista nel ricevere una telefonata mentre si seguono le indicazioni stradali: il sistema sovrappone le note vocali del navigatore alla voce dell’interlocutore e potreste così trovarvi a prepararvi ad andare dritto per due rotoli di carta igienica e svoltare a destra in via tre pomodori belli maturi.

O come quelli che fanno le promozioni “parli gratis tutta l’estate”. Ed effettivamente, sul treno, li vedo che parlano tutto il tempo del viaggio e, alla fine: “Ah, sei già in stazione? Sto arrivando... adesso scendo così andiamo a casa!”

Sono convinto che si parlano al telefono pure quando fanno l’amore.

Un mio collega mi chiedeva come mai prendessi tanti quotidiani e fossi così disinformato.

Gli ho risposto allora che i giornali li utilizzo per gli escrementi dei miei cani.

“Ah... li usi per raccoglierli?”

“No, – ho puntualizzato – è che ai miei cani piace leggere qualcosa quando vanno in bagno!”

dirtyboots

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