8.17.2007

 

La politica sotto l'ombrellone

Leggere “articoli politici” in questo periodo d’agosto è quasi come leggere un libro divertente. Abbiamo così ben digerito la metafora calcistica, usata per far scordare all’italiano la logica politica delle cose, che non ho trovato particolare sgomento, nei commenti alla notizia della “nuova campagna acquisti” intrapresa da berlusconi.

Nemmeno quando è stato chiaro che, il presidente del Milan, non si riferiva a giocatori brasiliani o fuoriclasse africani, ma a senatori dell’attuale governo italiano.

“La trattativa, dice il leader dell'opposizione, è stata avviata con una quindicina di parlamentari, ma quelli più propensi a far venir meno la maggioranza sarebbero meno. Si contano sulle dita di una mano, ma sono sufficienti a mandare in crisi il governo".

Sarà perché già digerimmo anche i settanta miliardi delle vecchie lire, elargite alla Lega per acquistarne la fedeltà, sarà perché non ci stupì de gregorio, sarà perché ormai per tutti è politica scendere in campo, fare autogol, o salvarsi in angolo.

Se solo si avesse il coraggio di riattivare i neuroni, per pensare che la strategia della campagna acquisti, è nata dall’esigenza di andare a sostituire il governo Prodi, si arriverebbe a chiedersi cosa accadrebbe a questa povera Italia, qualora l’opposizione vincesse il prossimo campionato elettorale.

Il caso di Valentino Rossi, per esempio, è emblematico della pochezza della forma mentis popolare, se è vero quello che stabiliscono gli immancabili sondaggi, secondo cui, due terzi degli italiani, non condannano il motociclista che ha evaso circa sessanta milioni di euro di tasse. È solo un esempio, forse banale, del degrado sociale nel quale ci si è adagiati con una comodità incredibile.

Come dicevo, leggere di politica è davvero divertente. Il crollo delle borse, è una lista di numeri e percentuali col segno meno davanti, e sono sicura che pochi ne comprendano il significato più intrinseco, ovvero che da qui a qualche mese, avremo ancora più difficoltà a comprare un chilo di pane (figuriamoci pagare un mutuo e mantenere la casa in cui viviamo). Non ce lo dicono, anzi, Prodi si dice “fiducioso” – ma Fiducioso, ormai sembra essere il secondo nome di Romano –

Il deputato Caruso, non è uno che in modo grezzo ha detto la verità, ma un infiltrato nel governo, che lavora per annientare la possibilità di porre fine al precariato. E a me che leggo queste cronache di politica da ombrellone, viene da chiedermi: “Ma allora Damiano chi è?”

Il ministro, l’altro giorno, con una calma invidiabile, e senza che nessuno dei giornalisti presenti trasalisse è riuscito a dichiarare che lo smantellamento della legge Biagi (maroni) non era nelle previsioni del governo.

E noi, che per questo abbiamo votato questa massa deforme che ha incancrenito la sinistra… ?

Digeriamo bene, digeriamo tutto.

Rita Pani (APOLIDE)

Comments: Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?