6.04.2007

 

Uh! Guarda! La nuova P2

Lo andavo dicendo da più di cinque anni, che la P2 non era morta, ma anzi era pericolosamente viva e vegeta. Oggi finalmente, non sono stata io a dirlo ma Giuseppe D'Avanzo in un'inchiesta per Repubblica.

Che lo dicessi io, lo so contava davvero poco, ma temo che non conterà poi tanto nemmeno ora che la preoccupante storia, emerge lucidamente su Repubblica. Perché è meglio che i problemi siano altri, anzi, è più conveniente che i pericoli siano altri.

L'emergenza sicurezza, in primo luogo, e le altre innumerevoli distrazioni di massa che occupano i giornali e le menti i attesa del cappuccino al bancone di un bar.

L'emergenza di fondo, resta sempre il comunismo, e non sapete con che animo leggo in giro, spalmato per il Web, il profondo terrore che scaturisce “dall'esistenza dell'ideologia”.

Per esempio, non fa paura che un sistema “piduistico” che unisce la telefonia, la Guardia di Finanza e i servizi segreti, fosse impegnata a spiare e rintracciare i nemici di un uomo che stava al governo, non fa paura che lo stesso sistema potesse controllare le istituzioni e il sistema politico italiano (quindi la democrazia). Fa paura che duecento cretini abbiano manifestato solidarietà alla brigatista lioce a ai mafiosi sotto regime del 41 bis. Terrorizza che scritte inneggianti alle BR siano apparse sotto casa di Biagi a Bologna.

Vado sempre contro corrente, sono preoccupata per il primo caso, non stupita per il secondo, essendo ben conscia di quale sia il degrado morale e culturale dell'Italia.

Non sono rassegnata invece alla stupidità di chi, liquida o assimila i 200 cretini all'ideologia comunista (mi pare banale ricordare di evitare commenti idioti contenenti Russia, Stalin, Lenin, proprietà privata e Cina, che garantisco non c'entrano una mazza).

E' però emblematico l'utilizzo delle parole di certa stampa, come nel caso dell'Aquila, per esempio, quando l'abile cronista, probabilmente asservito, scrive: i detenuti sono riusciti a stendere fuori dalle finestre le bandiere rosse.

E pure è storia, che la mafia col comunismo non c'entra un cazzo, o avete scordato le appassionate e appassionanti parole di Totò Riina durante la sua prima apparizione davanti ai giudici che lo processavano?

Queste sono tutte invenzioni dei comunisti, come il giornalista Lacchi (Arlacchi n.d.r.) o Caselle da Palermo (Caselli n.d.r.)

Rita Pani (APOLIDE)



Comments:
Ho letto anch'io l'articolo di D'Avanzo. Dolorosamente vero.
Quello che emerge, e che mi fa paura, non è tanto l'esistenza di un centro di potere "oscuro" - ne eravamo coscienti - ma la connivenza, la subalternità di una classe politica ricattabile, meschina e con molti scheletri penosamente custoditi negli armadi.
Per i "Piduisti" è indifferente che al governo ci sia la destra o la sinistra. L'importante è
che venga loro consentito continuare a godere dei traffici e dei privilegi acquisiti.
E' triste, ma è questo il nostro paese...
 
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