6.03.2007

 

C-string: le mutande del futuro

Ci sono notizie che riconciliano col mondo e con la vita; queste notizie sono quelle che ti rassicurano, e che una mattina di giugno, in cui minaccia pioggia e te ne stai impiccata con la caviglia rotta, poggiata sul bordo della scrivania, ti fanno sospirare: “Ma sì, in fondo vale la pena vivere.”

Così ho pensato apprendendo della creazione della “C-string” che andrà a sostituire “l'antiestetico tanga”, chiamato dagli (ormai) antichi “G-string”. Pare che il C-string prenda il suo nome dalla forma, a C, appunto; io penso che invece venga chiamato così perché, per indossarlo (o ingoiarlo) si debbano “string le chiappe”. L'utilità dell'indumento (o attrezzo) pare essere quella di aver eliminato i laccetti di congiunzione tra il trinagolino di stoffa e la strisciolina, sempre di stoffa, che andava a posizionarsi sempre là, in mezzo alle chiappe, e che creavano imbarazzo quando spuntavano dai pantaloni a vita bassissima (o pantaloni privi di vita) o gli abitini attillati. Gli stilisti, infatti, minacciavano da almeno tre anni di estirpare dalla nostra vita i tanga.

Eccolo dunque il C-string il vendicatore degli stilisti e il violentatore di quelle povere imbecilli che non riusciranno a fare a meno di inserirsi le nuove mutande.

Sono quasi certa, sebbene non abbia trovato traccia in letteratura, che l'inventore del terribile attrezzo, sia un uomo; se dovesse essere una donna, posso affermare, quasi senza timore di smentita, che essa sia dedita al masochismo. Diversamente non si spiegherebbe.

Sì, perché per reggersi, la mutanda del futuro, necessita di un'anima rigida e francamente non oso pensare cosa possa essere camminare tenendo un ferretto in mezzo alle chiappe.

Questo peraltro è il problema che un domani potrebbe rimettere in discussione l'estetica dell'indumento stesso, perché se è vero che i laccetti del tanga creavano le pieghette sui vestiti, o spuntavano dai pantaloni “inanimati”, le povere disgraziate che opteranno per l'utilizzo delle C – string parranno tutte in preda ad un attacco di diarrea violenta, costrette a camminare a piccoli passetti. Saranno quindi riconoscibili al pari delle amanti del tanga.

Inutile dire che, se ne sconsiglia vivamente l'utilizzo alle donne sofferenti di ragadi ed emorroidi.

Il costo dello strepitoso attrezzo di tortura è quasi banale: Solo 22, 10 centesimi di Euro (circa 45 mila lire).

(In Sardegna ci sarebbe ancora molto carbone da cavare)

Rita Pani (APOLIDE)



Comments:
Qualcuno ha scordato che le "mutande" non servono semplicemente a coprire le "vergogne" (vergogne de che?) ma sono anche un fatto igienico. Per la rigidità il problema si pone per quelle donne che non camminano, come si dice "con lo spaghetto al c..." che per questo stesso motivo ritengo non aderiranno a questa moda scema.
 
A questo punto, tanto vale non mettersele, le mutande, no? Un cosa rigida lì, mi ricorda tanto una roba di ferro, con la chiave, che si usava nel medioevo.

Falecius loggato con un altro nome.
 
No Falecius, quelle mutande per toglierle ci voleva il fabbro, queste rischi di perderle se fai un passo un po' troppo lungo :-)
R.
 
ma sono una figata!!!
 
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