5.20.2007

 

Superbanca

Ho letto solo note positive ed entusiaste sulla creazione della nuova Superbanca italiana. Da qualche parte ho persino letto, che questa è l'Italia che rinasce e che, l'Italia, rinasce solo quando non si pongono limiti al mercato.

Certo, il fatto che Geronzi sia già stato condannato ad un anno e otto mesi per bancarotta semplice, non deve fuorviare l'utente e tanto meno deve far immaginare che qualcosa di storto in Italia, stia finendo di piegarsi. È abbastanza normale, mica Geronzi ha rubato una macchina o rapinato qualcuno! Questo sì, ci avrebbe indotto a dubitare. È semplice bancarotta; bruscolini.

I più cattivi potranno anche tentare di ricordarvi che, Geronzi, è stato rinviato a giudizio per il caso Parmalat, ma vale lo stesso principio: mica è un assassino! Certo un po' di piccoli azionisti hanno perso i loro risparmi, qualcuno è stato proprio “derubato”, ma ormai abbiamo imparato che, chi sua sponte investe dei soldi, giocando in borsa, se perde, non può gridare: “Al ladro!” al massimo potrà lamentarsi della “distrazione”.

E poi lo dice la parola stessa: giocare. Non si dice mica “cosare seriamente in borsa...” e chi gioca, a volte vince a volte perde.

Questa super banca, porterà super privilegi ai suoi super utenti: pensate che non ti faranno nemmeno pagare, se con un bancomat preleverai i soldi tuoi, in uno sportello della super catena bancaria, potrai super prelevare in ogni agenzia, e fare tutte le altre super operazioni bancarie, in ogni super agenzia del territorio.

Da non credere.

Diamo a Cesare Geronzi quel che è di Cesare Geronzi, perché in fondo le sanzioni alle quali è stato sottoposto, per il caso Parmalat, per esempio, le ha scontate tutte e per intero: due mesi di interdizione dura, anzi durissima.

Rita Pani (Super APOLIDE)




Comments:
Povero Cesare Geronzi, un altro perseguitato, non vi è più religione!
Per fortuna c'è il cavalire e i suoi lacché che "san" "santificar".

Tu dici; chi gioca, a volte vince a volte perde.
Io dico; chi gioca a quel goco,i molti perdono (sempre) e i pochi vincono (sempre).
In quel "gioco" non c'è igene.

Ciao sei forte, non mollare
 
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