5.16.2007

 

Son tutti uguali

È che l'italiano è fatto così, ha sempre bisogno di una causa da combattere, l'importante è che sia una causa insulsa e poco impegnativa.
Vedere l'italiano che si mobilita per la famiglia non è strano, nemmeno quando il paladino della battaglia per la salvaguardia della famiglia è un divorziato, risposato, affetto da erotomania senile.
È che l'italiano si appassiona, è un tipo solidale. L'italiano è brava gente.
L'italiano è anche un tipo ansioso, che trema quando un imprenditore televisivo si compra la Endemol, ma che non ha paura di non riuscire a fare una legge sul conflitto di interessi che impedisca allo stesso imprenditore di s-governare il paese, ed utilizzare le televisioni come veicolo per la cessazione totale dell'attività neuronale.
Dicono che l'italiano non ha più voglia di fare politica, perché è una cosa sporca, perché tanto sono tutti uguali. Dicono gli italiani che bisogna cambiare, che è ora.
Ma l'italiano è anche pigro, e per cambiare aspetta. Un Messia, un mago, l'uomo nuovo capace di essere un po' Zapatero e un po' andreotti, un po' craxi, un po' Marx e un po' mussolini. Ma all'italiano anche De Mita andrebbe bene. Perché tanto, son tutti uguali. Quindi l'italiano, alla fine, lo troverà l'uomo nuovo e sarà berlusconi, quello della Endemol, del Milan, della televisione,dei giornali, dei libri, dei telefoni, e chissà, magari domani anche quello degli aerei.
Perché come spiegano bene i testi di storia della scuola media italiana “i fascisti erano ben visti perché essendo tutte persone agiate non avevano bisogno della politica per arricchirsi”.
Anche gli italiani sono quasi tutti uguali. Io me lo ricordo ancora quando guardavo scettica Nanni Moretti che faceva i girotondi, quando sembrava che anche lui potesse diventare il Messia.
Così capita che leggendo il blog di Grillo, per esempio, tra i commenti si legga sempre più spesso:
“Beppe, perché non ti candidi?” A me viene da pensare che se è furbo non lo farà; non rischierà di diventare uguale anche lui. Perché l'italiano non ha nemmeno molta memoria.
Resto dell'opinione che soltanto noi, possiamo cambiare il corso delle cose, perché se è vero che loro sono tanti, forse anche troppi, noi siamo sempre di più.
Invece accade che in Sicilia si vada a votare con mezza banconota in tasca e il telefono cellulare dotato di fotocamera, per fotografare la scheda ed intascare l'altra metà della banconota; e il popolo siciliano non invada le piazze, non si dia appuntamento via SMS per ritrovarsi a protestare, ma accetta passivamente la compravendita dei voti, o faccia spallucce... Eppure sempre di famiglia si tratta.
Accade che il padrone di Endemol e di tutte le altre cose di cui sopra, dica che il voto siciliano abbia sancito la fine del governo Prodi, e nessuno si senta offeso da questa illazione offensiva della dignità di un popolo che per votare ha usato solo la coscienza e la matita copiativa, e che ci è andata gratis.
Il problema è che ora berlusconi è diventato anche il padrone di Che tempo che fa, del Grande Fratello, e di un sacco di altri Format che vengono trasmessi in quel che resta della RAI, e che quindi molte persone rischiano il posto di lavoro.
Dal primo di maggio dedicato alle morti bianche, altre ancora se ne sono aggiunte, una ogni giorno, quasi, e questo non sembra avere l'aria di essere un problema.
Stamani alla posta un gruppo di signore, mentre attendevano che il bancomat riprendesse a funzionare, e che le impiegate riaprissero gli sportelli chiusi per far defluire la fila, discutevano di Chanel; chi era a favore e chi era contro. Io non mi sono schierata, non ne ero all'altezza, però ho pensato che se domani un miracolo mi facesse partorire due gemelli, potrei sempre chiamarli Dolce e Gabbana, perché un po' italiana vorrei esserlo pure io.

Rita Pani (APOLIDE)



Comments:
Questo post mi è piaciuto molto. Mi sono permessa di riportarlo sul mio blog indicandone la fonte.
Spero non ti dispiaccia.

http://www.aquadueo.splinder.com
 
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