5.03.2007

 

L'Italia non è un paese normale

30 deputati del Parlamento italiano hanno avuto il coraggio di scrivere e firmare un documento, nel quale asseriscono, a chiare lettere, quello che io vado scrivendo da almeno sei anni: “L'Italia non è un paese normale”.

Ce ne avete messo di tempo, eh? Ma non importa, affidandosi al luogo comune, meglio tardi che mai. Anche se, in vero, ormai la stranezza dell'Italia è quasi la normalità.
Ma di tutte le cose strane dell'Italia, a me il Vaticano sembra quella meno strana in assoluto; son papi e cardinali, mica debbono parlar da atei. Certo, mi direte, ma potrebbero anche stare zitti. È che a forza di dover essere buoni per forza, a volte noi sembriamo ancor più buoni di loro; e questo sì che non è normale.
L'altro giorno, per esempio, al telegiornale ho visto qualche immagine dei funerali di quella povera ragazza, ammazzata per nulla, nella metro di Roma. L'unica cosa normale era il dolore dei suoi cari, che immagino non curerà mai, nemmeno quando finalmente si scopriranno a sorridere, per una cosa qualunque.
Quello che mi è parso meno normale, era la sete di sangue e vendetta che sprizzava dai pori di alcuni intervistati, tutti calvi e con giubbotto nero d'ordinanza, che inneggiavano alla pena di morte e alla caccia all'extracomunitario. Oggi leggo che a Fidene sfila forza nuova, e allora mi dico che forse sì, anche quelle facce erano normali.
No che non è un paese normale il nostro.
Se da un lato si chiede la pena di morte e l'espatrio forzato degli extracomunitari (e chi glielo dice, poi, che i rumeni sono cittadini comunitari?) da un altro lato si organizzano fiaccolate per portare solidarietà a chi sta in carcere accusato di un reato atroce e aberrante, quanto l'omicidio volontario, la pedofilia. Ed è normale, perché ormai indagini e processi, si svolgono in TV – persino col verdetto al quale puoi partecipare da casa, via sms o rete fissa. Il tribunale è secondario, un'appendice obsoleta che andrebbe tagliata. E nel caso nutriste ancora dei dubbi su questo, basterebbe leggere l'intervista a taormina, e se vi sorgesse il dubbio del perché egli non sia stato radiato dall'albo, la risposta sarebbe sempre quella: l'Italia non è un paese normale.
E se poi doveste leggere anche della disunione dell'unione per ciò che concerne la legge sul conflitto di interessi, e sul problema dell'ineleggibilità, allora sì che vi sentireste rassicurati, proprio come me. È uno dei pochissimi esempi di normalità democristiana.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments: Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?