5.25.2007

 

Antò ffaccaldo!

Continuo a pensare che fosse meglio, più facile, e pure più elegante dire: ministero della sanità. Non ho mai digerito questa cosa “della salute “ che rievoca memorie fasciste.

Comunque si chiami, è un ministero attivo e pieno di iniziative “per il cittadino” ed è forse l'unico ministero che tende ad occuparsi di tutti i cittadini, ggggiovani, semi gggiovani, anziani e vecchi, indistintamente.

Da giungo, il ministero della sanità farà scattare il piano “caldo” per la tutela degli anziani a rischio. È un piano articolato e complesso, che prevede finanche la creazione di un'anagrafe di fragilità, (ma c'è uno pagato apposta per inventare questi nomi o è lo stesso che battezza le operazioni delle forze dell'ordine?) e, in 17 città, è previsto l'allerta in base alle previsioni fino a 72 ore, in collaborazione con la protezione civile, e le reti del volontariato.

Pur essendo un piano meritevole di plauso, almeno rispetto a quello del sirchia che prevedeva la transumanza degli anziani nelle caserme dei vigili del fuoco, o nei supermercati, io continuo volgarmente a chiedermi: “Chi vogliono pigliar per culo?”

Per intenderci: conosco una nonna di 86 anni, invalida al cento per cento che abita in un paesino dell'Abruzzo, che d'inverno doveva fare provviste come fosse tempo di guerra, perché quando nevicava, - oh se nevicava – per settimane stava bloccata, rinchiusa in casa sua, e doveva tenere il riscaldamento acceso ventiquattro ore su ventiquattro, che non è propriamente un'operazione a basso costo. Senza nemmeno un piano del ministero, quando le liberavano la strada dalla neve, riceveva l'opera di solidarietà di alcune brave persone, che senza essere coadiuvate dalla protezione civile, si prodigavano per lei. Insomma, mai sentito parlare di un piano del freddo del ministero della sanità, al massimo sempre e solo dei comuni, in questo senso coadiuvati dai soliti volontari, per cercare di portare al riparo, quanti più barboni possibili, e non rischiare di farli morire assiderati. I vecchi, con 500 euro al mese, vi garantisco che d'inverno in casa hanno freddissimo.

Come dicevo, il ministero della sanità è attivissimo, e sempre pensando al piano “caldo” ha provveduto alla stampa e alla diffusione di un opuscolo per insegnare al cittadino, il corretto modo per abbronzarsi. Questo opuscolo, sarà distribuito gratuitamente nelle farmacie, nelle profumerie, e, udite, udite, anche “nei centri di benessere, quelli dove si va a farsi le docce abbronzanti pre- stagione balneare, che ti fanno venire il cancro, ma ti evitano l'imbarazzo di presentarti bianco in spiaggia, a cuocerti al sole, che ti fa venire il cancro.

E se i fondi stanziati per questo piano fossero stati stanziati per favorire le cure gratuite per i meno abbienti, e l'accesso ai farmaci degli stessi anziani che sovente non possono permetterselo? Troppo semplice, banale, quasi demagogico, come solo il buon senso sa essere.

Sono sarda, mai messa una crema solare, mai ustionata, ed ho anche una bella pelle a dispetto del centro estetico. Forse perché i miei genitori hanno avuto il buon senso di insegnarmi a stare a lungo sotto l'ombrellone, di non lasciarmi in spiaggia oltre le 11 del mattino, e mai prima delle 4 del pomeriggio. E pensare che è una vita che faccio così, anche senza opuscolo ministeriale.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Anch'io faccio parte dell'ombrellone-fan-club!
 
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