4.19.2007

 

O a Bologna o a Firenze è sempre una nuova, vecchia storia

Guardo a Firenze e inorridisco. È vero, sono un relitto comunista, che orgogliosamente morirà comunista, non ho ancora elaborato il lutto per la perdita del P.C.I. ma che ci volete fare? Non è mica una malattia; l’essere comunista è per me una condizione…

È uno di quei momenti, in cui sono felice di avere “un età”, che mi dia la ricchezza della memoria.

Quando le lacrime di Occhetto seppellirono il mio partito, erano altri tempi, era il principio della fine, e si aveva l’esigenza di levarsi da dosso l’etichetta del comunista, un po’ perché lo voleva il Papa (santo subito) che grazie ai fondi dello IOR finanziava la sua personale guerra contro il comunismo, un po’ perché crollavano i muri e si frantumavano le grandi potenze, un po’ perché già si erano gettate le basi per il nuovo mondo della nuova era globale, che avrebbe potuto molto più del Papa e di Gorbaciov.

Ora che alla fine ci siamo dentro con tutti e due i piedi, ed anzi siamo nella “fine” fino al collo, ecco la nuova esigenza: uccidere “la sinistra” che a torto o ragione, vorrebbe conservare quel minimo di ideale figlio del comunismo.

L’operazione è iniziata da abbastanza tempo, ma come al solito eravamo distratti da altro e non ci siamo accorti. Negli anni spariva il lavoro e sparivano i lavoratori, sparivano le case popolari e spariva il popolo, sparivano i diritti e si accumulavano i doveri. Resistevano solo quei quattro capitalisti sfruttatori, che finito di affamare i lavoratori italiani esportavano lavoro e schiavitù nei paesi sottosviluppati (ma questa è un’ altra storia).

Io vorrò sentire uno di quelli che ancora vogliono essere chiamati compagni, da me, che domani mi dirà: - io sono un democratico.

Lo aspetto. Voglio godere. Uno di quelli che fino a poco tempo fa, ancora sapeva cos’era una fabbrica, uno di quelli che si sarebbe fatto sverginare pur di far conservare il diritto alla pensione, uno di quelli “del diritto al lavoro e allo studio”. Uno di quelli che parlano di Gramsci, come se fosse un amico, dirmi che “è un democratico” come andreotti.

Io non mi estinguo, e spero che ce ne siano altri come me, e che questo ultimo secchio di letame imponga la voglia della riscossa e della rivalsa.

Recuperiamo la politica o l’avranno vinta loro. Recuperate l’identità, siete ancora in tempo.

Fassino (figlio del P.C.I. scelto da Berlinguer) oggi si unisce alla Margherita, e alle altre democrazie cristiane, in nome di una storia che ha da venire; ringrazia, tra gli altri, Scalfarotto, per l’adesione e per la partecipazione e parla di politica con berlusconi.

Scalfarotto?

Ah, bhe, allora sì. Ci sta pure che Mussi sia l’ultimo baluardo del comunismo.

Rita Pani (APOLIDE COMUNISTA)

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Comments:
grazie...non sono sola...grazie...
sigh :(

besos ;)
ladytux
 
Telecom: Fassino, "Berlusconi puo' fare offerta ma ci sono limiti"

FIRENZE - Il segretario Ds Piero Fassino interviene sulla
possibilita' che Mediaset entri in Telecom. "Silvio Berlusconi ha il
diritto di fare un'offerta su Telecom ma ci sono dei tetti tra
l'essere operatore nel settore dei media e nella telefonia. Ho
l'impressione che Mediaset avrebbe dei problemi in questo senso", ha
detto Fassino a "Porta a Porta". "In ogni caso decide il mercato" e'
la precisazione di Fassino. (Agr)


Cara Lady... Che altro dire?
R.
 
Non sono e mai sarò comunista. Da socialista sono venuto nei DS-PSE e, come tale non andrò in un Partito democristiano. Punto.
 
Ieri ero molto triste. Sembrava finalmente conclusa l'opera certosina di sfascio della sinistra. Ma poi ho pensato che no, in realta' non si e' sfasciato proprio niente. Noi siamo sempre e ancora qui, se ne sono andati quelli di cui non abbiamo alcun bisogno.
E' meglio che ci sia questa chimera, questo PD, cosi' sappiamo chi e' chi (e con chi sta) e a sinistra rimane finalmente chi e' veramente di sinistra.


Chi crede davvero in un mondo diverso, in cui a tutti sia offerta l'opportunita' non solo di pagare tasse fino all'ultimo centesimo e arrancare precariamente nella vita, magari sbranando per non essere sbranato, ma anche e piuttosto il diritto a essere se' stesso, a studiare, a esercitare la professione scelta, a vivere in pace e a dormire la notte (invece di passare le ore sveglio a chiedersi "come diavolo faro' domani?!") e, soprattutto, a conservare la propria dignita' umana, ebbene chi crede in tutto questo ha la strada spianata, senza l'intralcio dei falsi compagni di viaggio.


Quelli che mutano geneticamente (ieri si chiamavano piu' semplicemente opportunisti), quelli che trasmigrano liberamente da un'idea all'altra, perche' l'unica idea (fissa) che hanno e' conservare una comoda poltrona anche nell'era del turbo-capitalismo, saranno ora fuori dei piedi. Via! L'orizzonte e' libero, l'aria e' finalmente respirabile e si vede meglio la strada per la quale proseguire il cammino. Come diceva mio nonno, meglio pochi, ma buoni e di qualita'.


Margo'
 
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