4.09.2007

 

Il buon nome dell'Italia

Non si dovrebbe fronteggiarsi a suon di cadaveri, ma a volte è necessario riesumarli da quella memoria che pare essere svanita in loro e in noi.
Sembrava il festival della bestialità oggi, la destra che attaccava il governo, spinta dal sogno della spallata che tarda a venire, irrispettosi come sempre del dolore e della civiltà; un governo moscio ed ammosciante, sempre troppo attento a sembrare per bene, senza riuscire ad esserlo davvero, e dulcis in fundo, ecco la dichiarazione del cavaliere senza cavallo, misurata, e attenta:
“ il buon nome dell’Italia viene prima di tutto”.
Balle. Come sempre. E non ci si può stare, per intelligenza e per civiltà.
L’accorato appello all’abbassamento dei toni, lanciato da berlusconi, per me assume l’unico significato che la memoria ci permette di attribuirgli, ovvero:
“state zitti, non esagerate, o qualcuno potrebbe chiederci ancora una volta, che ne è stato di Enzo Baldoni, ucciso in Iraq perché…
“Perché si era rapito da solo per farsi pubblicità?”
“Perché non erano terroristi ma delinquenti comuni?”
“Perché aveva sbagliato posto per fare una vacanza?”
Io queste cose le ricordo a memoria, ma le ricordo, ricordo la campagna stampa di littorio feltri, che quando dovette prendere atto della morte “vera” di Baldoni, scrisse, che “almeno era un battezzato”.
Non comprendo nemmeno le “velate minacce” di Massimo D’Alema, che già in una precedente occasione ebbe a dire che : “va bene la commissione d’inchiesta, ma che sia per tutti i rapimenti, anche durante il governo precedente…” Voleva forse minacciare la destra di dire che aveva pagato due miliardi di dollari per la liberazione di Torsello? Minacciava di smascherare il bugiardo per antonomasia?
Ho sentito oggi le giuste richieste del vice presidente di Emergency, sugli atti che questo governo potrebbe fare per ottenere la libertà di Anefi: richiamare l’ambasciatore, per esempio. Se Prodi avesse le palle, basterebbe una telefonata al maniaco che ha il mondo in mano:
“Dì ai tuoi di liberare Anefi, o in una settimana ritiro le truppe.”

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Se avesse le palle. Appunto.
 
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