2.14.2007

 

Terroristi (gli uni e gli altri)

Così la tesi è: dati 7 terroristi iscritti alla CGIL il sindacato è un covo dei terroristi. Poi c’è l’altra tesi sui centri sociali: dato che un terrorista ha orinato sull’albero fuori dal centro sociale, i centri sociali sono covi di terroristi. Poi l’Italia è un paese generoso, e allora ecco buttiglione, che bonariamente invita i Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista e i Verdi “a prendere le distanze dalle bande armate”. ( E meno male che ha elargito questo consiglio…sennò…)
Purtroppo non ho ancora letto alcuna dichiarazione di esponenti dei partiti citati, che mandassero buttiglione a cagare. Sarà per via del nuovo corso, del buonismo dilagante o forse sarà per via del peso in grammi della valenza politica di bottiglione.
Preventivamente, essendo comunista, io buttiglione a cagare ce lo mando.
Perché io il callo non me lo sono ancora fatta, sebbene da anni è sufficiente avere un ideale di giustizia per essere marchiati con l’infamia dell’essere terroristi. Lo fummo quando chiedemmo al governo barbaro italiano di non partecipare all’attacco dell’Iraq, per esempio, ed eravamo milioni. Fummo terroristi quando non ci bastarono i teloni a coprire le crepe dei palazzi di Genova, o il divieto di stendere le mutande al passaggio di bush. Rischiamo di esserlo ora, senza provare il guizzo d’orgoglio della nostra appartenenza e della nostra identità. Io non ci stò. Essere comunista, combattere con le parole, con le idee, per tentare (utopisticamente) di migliorare il mondo di merda nel quale viviamo, non farà mai di me una terrorista.
Ha detto una cosa giustissima, questa sera Luigi Manconi, rivolgendosi a scajola (quello che, per intenderci, quando era ministro degli interni, disse che Biagi, vittima delle BR era un rompi coglioni, ed oggi si dichiara preoccupato per il giuslavorista nel mirino dei terroristi): Manconi, faceva notare come fosse più probabile, che un progetto di banda armata venisse tentato nel tessuto sociale degli operai, anziché all’interno dell’Opus Dei o del Rotary.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
"faceva notare come fosse più probabile, che un progetto di banda armata venisse tentato nel tessuto sociale degli operai, anziché all’interno dell’Opus Dei o del Rotary."

Proprio così.
Quanto sbigottimento nel vedere che ci sono tanti operai?
Il punto é che queste azioni disperate, tolgono spazio a chi ha voglia di lottare portando in piazza i corpi e la mente delle persone.
E' per quello che siamo contro questo tipo di "lotta" politica.
 
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