1.30.2007

 

PAX

Per comprendere la diatriba sui pacs bisogna fare ricorso a tutta l’ipocrisia di cui un essere umano può essere capace. Se non sei ipocrita, non ci riuscirai mai.
A sentire certa gente che mi parla del “valore della famiglia” mi viene da vomitare. Lo so che non è bello da dire ma, conosco un signore abbiente che da 30 anni divide la vita con la famiglia perfetta, nella casa perfetta, con i vestiti perfetti, e le scuole perfette che nel contempo da 20 anni, mantiene l’amante perfetta, nella seconda casa perfetta, ha un figlio bastardo perfetto con i vestiti perfetti, che ha fatto studi perfetti. Nonostante questo, il signore abbiente non disdegna una terza fidanzata pro tempore.
Leggendo la bozza della legge sui pacs , si scopre inoltre che quelle cose che tanto fanno incazzare la chiesa e certi deputati, sono dei diritti che certe categorie privilegiate, tra cui i deputati stessi, hanno già, in barba alla sacralità della famiglia e alla sovversione del valore intrinseco della famiglia. Non sono riuscita a scoprire se questo valga anche per i deputati omosessuali, probabilmente no, ma diciamoci la verità, per loro sarebbe più semplice ovviare ad una probabile bocciatura della legge, basta applicare la regola della formichina ed accumulare una parte di quello che guadagnano mensilmente, stipulare polizze vita, creare fondi pensione, per risolvere il problema. E se il compagno di vita s’ammala, sono certa che non avrebbero problemi nemmeno a trovare un medico che possa curarli.
Come al solito il diniego è tutto riservato alle fasce socialmente deboli, che devono morire e basta.
L’ipocrisia è una strada dove c'è sempre troppo traffico.
Capisco solo che possa esserci da discutere quando si tratta di adozioni; come ho già scritto molte volte, io sono contraria all’adozione di coppie omosessuali, non per l’incapacità di queste di crescere, amandolo, un bambino, ma sempre per l’inadeguatezza degli altri “ “ “ normali “ “ “ che un giorno dovessero accoglierli nella scuola o semplicemente nella vita. E’ già un problema in certe realtà far coabitare due razze differenti, figuriamoci il bambino con due mamme o due papà! Lo lincerebbero al primo giorno di scuola o nell’ascensore del condominio. Poi magari chi può si compra un organo da un bambino, ma l’adozione omosessuale proprio no. Poi magari un vescovo, il bambino lo molesta, ma di adozione non se ne parla nemmeno.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Rita, onestamente mi pare che la tua posizione contraria alle adozioni da parte di omosessuali sia poco motivata. Affermi che "è già un problema in certe realtà far coabitare due razze differenti". Vero. Ciononostante non credo che penseresti di costruire nelle nostre città dei muri o dei ghetti per separare due etnie diverse. Voglio dire che il problema esiste ma si risolve affrontandolo, non opponendosi alla convivenza di due realtà differenti col pretesto di proteggere questa o quella parte in causa.
La stessa cosa vale per le adozioni. Una cosa che spesso si dimentica è che i figli allevati da omosessuali esistono già. E già esistono degli studi che sembrano contraddire la tua tesi e sostengono che i bambini cresciuti da genitori omosessuali non presentano problemi particolari e specifici alla loro condizione. Allora credo che l' "inadeguatezza degli altri 'normali'" vada curata, non ignorata. Il dibattito, in paesi un po' più seri del nostro (ho scritto sul mio blog del caso francese), è già avviato. In Italia, invece, si fa come gli struzzi.
 
Mi spiace, in fondo sapevo d'esser stata poco chiara esprimendo il concetto con troppa celata ironia. Di mio sarei favorevolissima all'adozione da parte di gay e comunque da parte di chiunque sia in grado di offrire ad un bimbo la giusta dose d'amore, cura, ed educazione. Però non ho il tuo stesso ottimismo quando si tratta di "curare" quella parte di società malata, incapace di basare la propria esistenza sulla reciproca civiltà. Basta guardarsi in giro tutti i giorni per comprendere che la società non migliora ma semmai peggiora vorticosamente.
R.
 
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