1.20.2007

 

Negazionismo


ne|ga|zio||smo
s.m.
TS stor., forma estrema del revisionismo storico che reinterpreta circoscritti fenomeni della storia moderna, spec. con riferimento ad avvenimenti connessi al nazismo e al fascismo, arrivando a negarne l’esistenza o la veridicità.

Il ministro Mastella, finalmente, ha una proposta seria e condivisibile, ovvero una legge che punisce il negazionismo riferito alla Shoah, lo sterminio degli ebrei nei campi di concentramento. E’ anche ammirevole che questa proposta venga presentata il prossimo 27 Gennaio, giorno della memoria.
Ma come tutti i ministri del governo Prodi, anche Mastella non può fare a meno di essere “stitico”. Perché punire il negazionismo solo se riferito alla Shoha e non estendere il provvedimento al significato stesso di negazionismo?
Ho terrore che quella che potrebbe apparire come una buona idea, alla fine si riduca all’ennesimo obolo da pagare per contrastare la riscoperta di civiltà del popolo italiano, ovvero conoscere la storia per riconoscerla quando si affaccia prepotentemente nelle nostre vite un pericolo già corso.
Se il ministro Mastella fosse stato più “prolifico” avrebbe quindi optato per un decreto che puniva il negazionismo sic et simpliciter.
Probabilmente il signor ministro è stato distratto nell’ultimo decennio, e non ha prestato troppa attenzione, per esempio, allo scempio che si è fatto del 25 Aprile, anniversario della liberazione, dal fior fiore dei “negazionisti” che fino all’anno scorso hanno governato il Paese. Provarono persino ad abolirla, poi capendo che non avrebbero avuto seguito optarono per una festa a più ampio respiro, arrivando ad equiparare i morti della Resistenza con i morti della repubblica di salò.
Il negazionismo entrò nelle scuole dei nostri figli sotto l’egida moratti, memorabile fu lo stralcio del testo di storia di scuola media, che spiegava come i fascisti non fossero così male, perché in fondo erano ricchi e non avevano bisogno di rubare.

Il negazionismo invade le nostre case, quando colpevolmente lasciamo che trasmissioni come Porta a Porta, si diffondano dall’elettrodomestico nelle nostre stanze. Forse il ministro Mastella era ospite di qualche trasmissione di avanspettacolo, impegnato in un ballo goffo e sgarbato quando più volte si tentò di rivalutare persino la figura di benito mussolini.
E’ proprio di oggi l’ultima richiesta di negazionismo di stato, certo assai meno importante della Shoah; in Tunisia è stata intitolata una strada a nome di bettino craxi, e gli eredi si chiedono quando, anche in Italia verrà presa una decisione simile.
Fosse per me, anche domani, ma nel rigore della storia moderna: via bettino craxi, ladro.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Mi spiace darti questa brutta notizia ma in Italia via Bettino Craxi c'è già e si trova a Valmontone. L'avevo letta sul giornale qualche giorno fa e l'ho ritrovata oggi a questo indirizzo: http://imagoromae.blogosfere.it/2006/12/via-bettino-craxi-in-italia-ce-gia.html

Il sindaco è di centrodestra, per cui temo che la scritta "ladro" non sia presente...
 
Reato di "negazionismo", reati di opinione e psicoreati, una strada pericolosa. No, Rita, stavolta no. Voglio che chiunque possa continuare a dire che la terra è piatta se lo ritiene. Le idee, per quanto peregrine, non si combattono con le sanzioni penali.
 
L'opinione peregrina è una cosa, il negazionismo è un'operazione fraudolenta e quindi a mio avviso dovrebbe essere trattata penalmente.
In modo maggiore quando, a commettere il reato, per esempio, sono gli insegnanti di scuola che minano le menti di intere generazioni.
Le idee sono una cosa, i piani per attuare frodi un'altra.
R.
 
Qualsiasi panzana abbondantemente reiterata da un gruppo sufficientemente potente per farlo diventa allora fraudolenta. Ne abbiamo esempi a bizzeffe.

Appoggiarsi alla sanzione penale vuol dire poi in qualche modo arrendersi alla difficoltà di replicare o di provare le proprie tesi.

Preferisco un acceso dibattito allo stop (non raramente ideologico) di un qualsiasi inquirente. Qui sarebbe il negazionismo, in Turchia è l'affermazione dell'esistenza di un genocidio. In entrambi i casi è un muro artificiale alla possibilità di esprimere un punto di vista.

Se il principio può considerarsi "umano" in casi dolorosi ed eclatanti, non lo stesso può dirsi ampliando la punibilità di questo tipo di comportamento. E al limite ogni panzana storica dovrebbe diventare un delitto.

Questo non è concepibile, avuto riguardo al fatto che la verità storica è sempre una interpretazione e la verità con la V maiuscola non è di questa terra.

Imho ...^^v^^
 
Voler perseguire penalmente chi esprime pessime opinioni (tipo rivalutazioni del Duce) mi pare orribile: ognuno a diritto a tenersi le sue idee, anche se sono pessime, purchè non si trasformino in atti contro altri soggetti. perchè chi strenuamente lotta a favore della giustizia sociale, come fai tu, fa così fatica ad accompagnare ciò al rispetto della libertà? Perseguire giustizia e libertà assieme è impossibile?
Io dico di no...
 
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