1.08.2007

 

La sindrome di Madre Teresa

Mettiamoci l’anima in pace. Non è questo il governo che ci vendicherà. Più sento parlare della riforma della legge elettorale e più mi pare di vedere la fine di un summit tra craxi, forlani e andreotti.
“Riformismo non è accontentare tutti” dice Prodi, e io non so perché, tendo a dargli credito.
Sarà perché ad ogni proposta di Prodi arriva il plauso di forzitaglia e la dura critica della sinistra?
Deve essere per quella strana mania prodiana di apparire un po’ meglio di quanto non si sia, oppure quella sorta di sudditanza psicologica che evidentemente non affigge solo gli arbitri di calcio, ma anche la sinistra chiamata a governare.
Sembra quasi che la sinistra sia stata colta dalla sindrome di Madre Teresa, e che quindi non possa fare a meno di essere buona, così buona da apparire democristiana.
Ho letto una esilarante ed inquietante intervista al ragionier tremonti, una di quelle che alla fine verrebbe da bisbigliare, con un pizzico d’invidia: “Dammene un po’! Ne voglio fumare anche io!”
Però ragionando con serenità invece ci si chiede se davvero sia il caso di perdere tempo a tentare di accordarsi con i padri fondatori del berlusconismo e del calderolismo.
A quanto pare sì, perché dal 31 Dicembre scorso è la destra a citare a spron battuto il discorso di Padre Giorgio Napolitano, eletto presidente della Repubblica e subito contagiato dalla sindrome di Calcutta.
Anche la proposta della “convenzione” è un aspetto da analizzare in profondo. Amato ha avuto l’idea prima o dopo l’intervento chirurgico alle coronarie? Aveva già smaltito l’anestetico o era stato folgorato dalla Luce divina?
Difficile dirlo, ma anche in questo caso l’appoggio (condizionato) è venuto da destra; a condizione, appunto, che salti Prodi e si governi tutti insieme appassionatamente sul modello tedesco.
A noi, reduci di sinistra, dotati di memoria quasi indelebile non può non tornare alla mente il fatto che abbiamo votato secondo i dettami della legge calderoli, e non possiamo scordare nemmeno che calderoli è stato il MINISTRO PER LE RIFORME del governo berlusconi.

Per questo resta difficile comprendere.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
La società armatrice delle navi che hanno portato in Iraq i nostri operatori di pace calibro 7,62 è di proprietà di una holding del gruppo Silvio Berlusconi SPA.

Sapere che vivo in un paese, dove il primo ministro non guadagna personalmente sul sangue versato in una guerra da lui dichiarata, riesce a non farmi vergognare troppo di essere italiano.

Visto che non sono molti i motivi che ci riescono:

un ragazzo disabile viene malmenato, su di un bus pieno di persone, per aver evitato un borseggio ai danni di un anziana signora. E nessuno alza un dito in sua difesa.

Il problema non sono i politici italiani, il problema sono gli italiani.

Un popolo dove l'unico che chiama ladro un ladro è un handicappato. Mentre i sani lo insultano dicendogli di farsi i cazzi suoi.

"basta cercare di salvare l'Italia";
andrebbe appeso in tutti i locali pubblici.

Giampietro
 
La società armatrice delle navi che hanno portato in Iraq i nostri operatori di pace calibro 7,62 è di proprietà di una holding del gruppo Silvio Berlusconi SPA.

Sapere che vivo in un paese, dove il primo ministro non guadagna personalmente sul sangue versato in una guerra da lui dichiarata, riesce a non farmi vergognare troppo di essere italiano.

Visto che non sono molti i motivi che ci riescono:

un ragazzo disabile viene malmenato, su di un bus pieno di persone, per aver evitato un borseggio ai danni di un anziana signora. E nessuno alza un dito in sua difesa.

Il problema non sono i politici italiani, il problema sono gli italiani.

Un popolo dove l'unico che chiama ladro un ladro è un handicappato. Mentre i sani lo insultano dicendogli di farsi i cazzi suoi.

"basta cercare di salvare l'Italia";
andrebbe appeso in tutti i locali pubblici.

Giampietro
 
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