1.23.2007

 

God bless Tootsie.


Dinnanzi ad ogni nuova scoperta tecnologica, non posso fare altro che chinarmi, in rispettosa ammirazione. Quando finalmente riesco a rizzare nuovamente il capo allora mi chiedo come sia stato possibile, fino ad oggi, vivere senza.
Ci sono in giro, un moltitudine di menti brillanti che si sforzano, che sudano, per partorire ciò che ci renderà la vita facile, alleviando il dolore che i piccoli drammi quotidiani ci arrecano implacabilmente, e a noi non resta che essere grati.
E’ una fucina di scienziati che mi piace immaginare in perenne movimento, un po’ gobbi, per la pesantezza del carico che portano dentro il cranio, con l’occhio che brilla come quello di Capitan Harlok, quando il germe della genialità finalmente esplode nella trovata del secolo.
Questo è il caso del “Tootsie Tanner” l’abbronza piedi.

Roma, 22 gen. (Ign) - Che stress la vita da ricchi. Passare le proprie giornate sui campi da golf o da tennis, non sempre porta a risultati soddisfacenti. Anzi può causare spiacevoli inconvenienti come i segni lasciati sulle gambe dai calzini. E proprio per evitare che molte donne possano sentirsi a disagio in spiaggia o a bordo di una piscina, è stato lanciato sul mercato americano il Tootsie Tanner, una lampada per abbronzare piedi e caviglie.
Così la presentazione del prodotto, ma io vorrei osare di più: perché non diffondere l’uso della meravigliosa invenzione anche ad altre fasce della società che quotidianamente soffrono dello stesso stress, dato “dallo spiacevole inconveniente” del segno dei calzini?
Provate a pensare ai piedi dell’operaio edile, quello che in barba alla legge 626, d’estate penzola dalle impalcature con i pantaloncini corti e gli scarponi anti infortunistici, oppure alla contadina sarda intenta a raccogliere pomodori sotto un sole implacabile? Lei non avrebbe forse diritto, dopo una giornata a schiena china, a cancellare l’orribile segno dei calzini o dello scarpone? Non vanno forse al mare loro?
E perché non lasciarsi coinvolgere ed andare oltre, sfidando l’eccellenza delle loro menti, inventando per esempio l’”Tshirt Tanner” ad uso esclusivo dei muratori, capace di abbronzare il fastidiosissimo segno della maglietta, subdolo fastidio che colpisce anche gli impiegati del catasto che si recano a lavoro con i mezzi pubblici, subendo attese anche di ore sotto il sole malato delle grandi città, o il “Nakedbacky Tanner”, utile per il contadino che lavora il suo campo davanti a casa mia, che alla fine della stagione sembra un uomo birazziale, negro di sopra e bianco di sotto?
Concludo con un’esclamazione che sovente mi capita lanciare all’indirizzo di questo nostro mondo:
“MAANDATEACAGARE”.

Rita Pani (APOLIDE)


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