1.09.2007

 

Ebetismo dell'informazione

Papa Logorroico Sedicesimo, qualche giorno fa si è espresso sul “gigantismo dell’informazione”. In sintesi esprimeva tutta la Santa preoccupazione per una società troppo informata e quindi incapace di pensare. Penso che la sostanza del discorso papale fosse assai banale e per questo rimasta inespressa: “Al popolo incosciente, basta un Segno della Croce per trovare la panacea.”
Non sono mai d’accordo col papale pensiero, e in questo caso meno che mai. Più che di “gigantismo dell’informazione” io parlerei di “ebetismo dell’informazione”.
A volte guardando i telegiornali provo una bellissima sensazione di giustizia; provo gusto quando colui che vorrebbe inebetire le nostre menti, si dimostra a sua volta inebetito.
E’ il caso dell’inviato specialissimo ad Erba, zelante come non mai, in collegamento forsennato da Erba annuncia lo scoop: “NOI SIAMO RIUSCITI A RAGGIUNGERE LA SIGNORA MOSTRA, E A SCAMBIARE QUALCHE PAROLA CON LEI.”
“Signora Mostra, è vero che … ?
La signora Mostra, per nulla intimorita dall’abbronzatissimo cronista, dopo essersi schiarita la voce risponde:
“Ci avete rotto le palle!”
L’impietosa telecamera torna in primo piano sul cronista che, anziché sbracciarsi in quei gesti che un tempo significavano “taglia”, compiaciuto chiosa: “Queste parole si commentano da sole!” …
L’ebetismo dell’informazione è un male conclamato che consuma in fretta le notizie a valenza civile e sociale, e conserva impietosamente tutto ciò che è marcio e patetico. Stamani tutti i siti di informazione annunciavano l’esistenza di un nuovo filmato, di 27 secondi, che mostrava gli attimi immediatamente successivi all’assassinio di Saddam Hussein con tanto di minuziosa descrizione: il sangue al collo, l’innaturale posizione della testa, i lividi in volto.
Che disdetta! Non è stata fatta un autopsia, diversamente oggi sapremo del taglio a Y, del peso specifico delle interiora del dittatore, della sua funzionalità epatica e riproduttiva. Tanto siamo tutti figli di C.S.I.
Ci sono poi dei casi di giornalisti immuni, capaci di fotografare il degrado igienico di un ospedale, per esempio, e facendo sì che uno stato civile si occupi della sanità pubblica, dando il via al fenomeno dell’ebetismo di stato, ma questa è un’altra malattia.

Rita Pani (APOLIDE)


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