12.31.2006
I miei migliori auguri …
Si ha fretta di cancellare il passato, fingendo di credere nel futuro, persino nelle stelle o in un governo, come se bastasse ubriacarsi, ballare, sparare in aria e cambiare il calendario appeso al muro perché tutto scompaia e ci lasci nuovamente vergini e candidamente incoscienti.
L’anno che finisce, ogni anno, somiglia al sacchetto della spazzatura che contiene la pulitura del pesce. Non si vede l’ora di gettarlo nel cassonetto. Sentiamo la puzza solo dopo averlo mangiato, scordando persino quanto fosse buono.
Un po’ come è stato per questo 2006, l’abbiamo atteso con la stessa ansia con la quale, si anela l’arrivo del 7. A Gennaio vedevamo già Aprile. E siamo a Dicembre, pronti a ricominciare.
Non mi fido più dell’uomo, quest’anno VOGLIO affidarmi alle stelle, così ho letto il mio oroscopo; pare sarà un anno fantastico per me: l’amore mi ringiovanirà, appassionerà e gratificherà con bomboniere, cicogne o outing. Il lavoro mi darà un posto dirigenziale o se sono precaria mi assumerà a tempo indeterminato. Le mie finanze resteranno pasciute, diminuiranno le spese e sarò molto fortunata.
Le stelle poi dicono che anche la mia salute sarà magnifica: sarò invidiata per la forma smagliante e i miei problemini potranno essere risolti da terapie all’avanguardia e trattamenti di bellezza.
Devo ringraziare ASTRA che ha pubblicato i suoi oroscopi sul Corriere. Grazie di cuore, vi sono immensamente grata.
Guardavo il sacchetto della spazzatura e ci vedevo solo un gruppo di uomini che mettono la corda al collo di un altro uomo. Leggevo le promesse del governo e i dati terrificanti dell’economia italiana spifferati dalla Codacons, e tremavo.
Poi è arrivato l’oroscopo è ho deciso di avere fretta di vedere domani.
Andrò a letto e il 1° Gennaio quando mi sveglierò avrò 20 anni, al mio fianco avrò un ballerino Afrocubano, alto un metro e 90 di 25 anni che mi proietterà in un fantastico mondo di piaceri inconfessabili; mi spiacerà lasciarlo la mattina del due, quando finalmente dopo due anni e otto mesi di disoccupazione finalmente andrò a ricoprire il mio ruolo manageriale, mentre il direttore della mia banca che fino ad oggi avevo cercato di non incontrare s’inchinerà a me, togliendosi il cappello, in un gesto dal sapore tanto servile quanto antico.
Ma soprattutto, grazie Astra per la salute. Basterà un po’ di mascara e qualche tocco di cipria da soffiare anche sulla schiena per far sparire la mia periartite e la lombosciatalgia che diversamente non mi avrebbero concesso di godere a pieno del mio bellissimo ballerino afrocubano.
Auguro a tutti voi, lettori del mio blog, un 2007 così.
Rita Pani (APOLIDE bilancia)
Con i suoi momenti di estrema gioia
che pareggiano quelli di estrema tristezza.
Auguro a tutti un anno ... normale.
Nella più piatta normalità,
che alla fine si traduca in ...
serenità.
GIOvanni
Gattomammone
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