12.11.2006

 

E' un classico dei comunisti

Ovviamente questa mattina, silvio berlusconi non sarà indagato dalla magistratura in base all’articolo 656 del codice penale, per “diffusione di notizie false e tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico”. L’ex presidente del consiglio, a mezzo stampa, ha voluto ringraziare tutte le comparse che sono intervenute alla rappresentazione teatrale del 2 Dicembre scorso, e ha voluto riaffermare senza vergogna, d’esser convinto di aver vinto le elezioni, da qui la necessità di ricontare tutti i voti, a distanza di quasi un anno dall’esito elettorale per lui avverso.
Romano Prodi, di contro, non provvederà a querelare le poche decine di persone pagate per inveire contro di lui mentre visitava il Motor Show, all’urlo di “Buffone”. Questa stessa parola, usata con cognizione di causa nei confronti di silvio berlusconi, all’interno del Palazzo di Giustizia di Milano dove l’ex premier si era recato in visita invitato dai giudici che avrebbero dovuto processarlo per uno dei suoi mille reati prescritti o evitati con leggine su misura, costò a Pietro Ricca un’ammenda di 500 euro, che spero vivamente non abbia mai pagato.
Per gli appassionati di politica e delle cose italiane è interessante la motivazione della contestazione, appresa in diretta televisiva da uno dei partecipanti con i classici occhiali da sole scippati a un non vedente e le sopraciglia da “reality man”, finemente depilate: “Perché Prodi solo tasse è un classico dei comunisti” ma forse più duramente ha smosso le coscienze civili l’altra spiegazione: “Boh! Che ne so? Fischiavano gli altri …” Mi sembrano due validi motivi perché oggi qualcuno possa dichiarare “Gli italiani non vogliono Prodi”, quasi come se qualcuno avesse tirato un cavalletto al Presidente del Consiglio in Piazza Navona.
L’Onorevole Caruso si chiude in un CPT per poterne raccontare tutto lo squallore che noi abbiamo sempre immaginato e combattuto, il governo con solerzia vara da oggi una nuova normativa per l’acquisto e lo scambio degli schiavi: non più interminabili code davanti alle questure, ma più code sparse in vari uffici preposti: poste, patronati, uffici comunali. L’importante è far specificare ai giornalisti, mediante un comunicato che “non si tratta di cancellazione delle quote di immigrazione sancite dalla bossi fini, che resta in vigore”. Per carità! Il dubbio di una volontà di civilizzazione del paese non ci aveva nemmeno sfiorato.
Non ci sfiora minimamente la speranza di tornare a vivere in un paese “normale” nemmeno quando apprendiamo che Enzo Biagi tornerà in televisione, su Rai 3, in seconda serata (vale a dire intorno alle 23, 30) con un programma che racconterà l’Italia e gli italiani, che a suo dire conosciamo poco. Sono molto curiosa di vedere e di sentire, sebbene sia un po’ scettica sul fatto di non conoscere l’Italia e gli italiani. Purtroppo l’Italia è piena di italiani e tutti noi, ogni giorno, in un modo o in un altro ci ritroviamo inevitabilmente ad avere a che fare con qualcuno di loro.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Io ricordo quando la politica si faceva ogni giorno.Diffondendo un giornale,nei mercati volantinando,nelle scuole etc.
Riprovassimo a fare cose semmplici ma faticose?
 
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