11.09.2006

 

Terzo Michael Schumacher

“LAURA IO E TE 3MSC!” Così stava scritto in caratteri azzurri sul muro. Una scritta nuova tra le tante che informano delle attitudini sessuali degli allenatori delle due maggiori squadre della capitale e delle disinibite attività delle compagne dei calciatori. La cosa ha destato la mia curiosità, tanto da farmi trascorrere parte della giornata a chiedermi il significato del criptico messaggio senza però riuscire a decifrarlo con certezza. Essendo terminato il mondiale di formula uno, ho scartato l’ipotesi che potesse significare “io, Laura e terzo Michael Schumacher”. Allora avrebbe potuto essere il messaggio di uno affetto da eiaculazione precoce: tre Minuti Sotto le Coperte. Oppure il messaggio di due conviventi poco puliti: tre Mutande Sporche nel Cassetto. O forse due entomologi: tre Moscerini Scoreggiano Controvento. Magari, un menefreghista: tre Ma ‘Sti Cazzi? E comunque, perché renderlo pubblico? Il mistero mi stava corrodendo. Senza contare che ancora devo decifrare “ANGELO MIO TVTBDMSCRNTV”: senza dubbio un nome polacco.

Alla fine un collega mi ha spiegato che, nel gergo giovanile, la felicità si esprime con il titolo di un libro: tre Metri Sopra il Cielo. Sarà che io appartengo a una generazione differente e sono sufficientemente disilluso, ma ho meno pretese e mi accontento che i miei nemici mi stiano ad almeno 3PDC (tre Palmi Dal Culo).

In ogni caso, soddisfatto dalla spiegazione e deluso dalla mancanza di fantasia, sono rimasto sorpreso dalla lettura dei quotidiani: qualcuno si sta finalmente rendendo conto della crisi del lavoro, problema che si sta manifestando con caratteri sempre più inquietanti, se è vero che addirittura il Papa in persona ha posato per un calendario.

De gustibus, ma io spero di non vederlo mai: non sono morboso al punto di eccitarmi con un anziano prelato in un’attillata tonaca di lattice nero translucido che mi lancia sguardi ammiccanti, mentre agita un rosario come fosse un gatto a nove code al grido di “sado subito!”

Peraltro, sembra che quella dei calendari per salvaguardare il posto di lavoro stia assumendo sempre più i connotati di un vero e proprio fenomeno di massa: a seconda del settore di competenza, i dipendenti delle aziende in crisi si fanno fotografare in pose accattivanti o provocatorie, con gli attrezzi del mestiere, sperando di contribuire al bilancio societario con gli introiti delle vendite degli almanacchi.

Dato il degrado culturale che imperversa, potrebbe anche funzionare, così sto pensando di realizzare un calendario anche io: essendo lavoratore precario del settore informatico, potrei farmi delle foto mentre ballo la laptop dance e una folla di direttori del personale mi infila dei contratti a progetto negli slip.

dirtyboots



Comments:
Ehi, sta cosa della laptop dance, non è male. Posso copiare la tua idea? Magari andrà meglio anche a me!!!
 
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