10.23.2006

 

Trance di vita

(o la vita a trance ma anche la vita in trance)

Ho avuto da fare. Il mio cane è impazzito dopo aver saputo della meritoria operazione culturale dell’assessore alla cul-tura di Milano, dell’allestimento della mostra sulla cacca. Ha iniziato a produrre opere per una sua eventuale mostra permanente e a me è toccato raccoglierle. Purtroppo la pioggia rendeva friabili i suoi dolmen; che fatica!
Ho accompagnato un’amica a comprare un’auto. Versava un usato valutato 23.000 euro, acquistava una nuova che ne costa 33.000. Il venditore era un residuato dell’era barbarica detta anche “berlusconismo”. “Io non sono un venditore d’auto, io sono più un consulente per l’acquirente”. Siamo state un paio d’ore a contatto con l’individuo che in quel lasso di tempo ha prodotto tante perle di idiozia quante opere il mio cane dissenterico. “Noi applichiamo la politica della coccola. Vendiamo auto di prestigio, quindi abbiamo a che fare con una certa clientela che dobbiamo coccolare. Le chiedo scusa, posso farle una domanda? Vuole un caffè?”
Poveretto, gli squillava di tutto. Emetteva talmente tanti bip che, perdendomi nei miei pensieri di concentrazione tantrica, atti ad evitare un aggressione, ho immaginato che anche il suono dei suoi peti fosse bippato. “Noi trattiamo bene i nostri clienti, li coccoliamo, li trattiamo bene, quindi ci faccia pubblicità”. “Le chiedo scusa, posso farle una domanda? Vuole un bicchier d’acqua? Noi abbiamo tutto, perché la nostra politica non è semplicemente vendere auto.” Ed ecco che ad un tratto l’italiota residuato barbaro emette la sua più fastidiosa perla: “Le chiedo scusa, posso farle una domanda signora XYZ? E’ legalissimo. Potremmo diminuire di 10.000 euro questa cifra – e racchiude in un circolo i 33.000 – e questa cifra? Facendo lo stesso segnaccio con la penna. Sa, così visto che lei non esige fatturazione, io pago meno tasse”.
Mentre uscivo dall’autosalone che non è un autosalone, visto che la loro politica è della coccola e non di vendere auto, ho pensato all’annosa bufala che ogni governo si porta dietro come immancabile bagaglio certificante pulizia, giustizia ed equità: la lotta all’evasione fiscale.
Una caterva di “minchiate cosmiche” ( mi si passi il francesismo) che nonostante tutto, in Italia, mantengono una parvenza di serietà, persino quando le disse tremonti.
A proposito, per onestà intellettuale devo riconoscere all’America il merito di aver condannato a 24 anni Jeffrey Skilling, amministratore delegato della Enron, per truffa. In Italia, invece un amministratore delegato ladro di un’azienda che succhia soldi pubblici per far fallire un’azienda e ridurre alla fame migliaia di famiglie di lavoratori, non solo non viene arrestato, ma dimessosi da un’azienda va subito a ricoprire la stessa carica in un’altra.
Prometto sempre di disintossicarmi dalla politica, ma poi è la politica che viene a stuzzicarmi, persino mentre sono intenta a demolire la mostra personale del mio cane, che non può diventare una permanente. Così ho visto che c’è stato fermento in Veneto.
Secondo Pinocchio da Arcore, Prodi sarebbe un bugiardo. Non c’è nulla di strano se pensiamo che il bue diede del cornuto all’asino. E’ stato decisamente peggio sapere che è tornato in auge il celodurismo. L’ha detto bossi: “ce lo abbiamo ancora duro, è per questo che ci sono tante donne”!
A prescindere dalla valenza politica dell’affermazione che mi astengo dall’analizzare, questa frase detta da un reduce da ictus e da un vecchio di 70 anni che ha subito un cancro alla prostata mi impone una riflessione:
“Chi è il bugiardo”?
Rita Pani (APOLIDE)


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