10.06.2006

 

L'America in ginocchio

America. Non un continente, ma un pianeta. Un mondo incomprensibile, a tratti affascinante.
L’ho già scritto. Io facevo il tifo per quel Clinton del sesso non sesso, delle relazioni di sesso improprio, penetrazione di sigaro cubano, rapporto orale quindi rapporto non sessuale, secondo i canoni americani. Mi era simpatico per la sua umana mediocrità. L’avevo persino rivalutato, quando qualche giorno fa veniva spifferato alla stampa un suo presunto tentativo di concupire l’attrice Demi Moore; voglio dire, Demi Moore è sicuramente meglio di quel cicciotto troione che s’inginocchiava sotto il tavolo e si faceva impastrocchiare l’abitino blu dal NON liquido seminale presidenziale!
Affascinante davvero l’America, non si può negare.
E’ il paese delle Columbine, dove fa più notizia una famiglia che gira in carretto e senza cellulare che una figlia uccisa a scuola; il paese del metal detector nelle scuole; delle torri che cadono per il troppo fuoco che squaglia il metallo ma salva i passaporti degli attentatori islamici.
E’ il paese che tollera le torture, le guerre d’esproprio petrolifero ma non tollera il sesso.
In America non è rischioso fare il poliziotto o il pompiere, in America l’attività più pericolosa dopo quella dello studente pare essere quella dello stagista.
Non è il rombo del motore di un aereo che vola troppo basso a far tremare ancora una volta la Casa Bianca, ma l’ennesimo stagista inginocchiato sotto il tavolo di un pezzo grossissimo, solo che stavolta non è una Monika ma un ragazzino minorenne che manda grossi Kiss al deputato Mark Foley, vicepresidente della commissione che si apprestava a riscrivere le leggi contro la pedofilia.
Nonostante tutto, sembra che non si possa proprio fare a meno di uniformarsi all’America, è dall’immediato dopo guerra che anche l’Italia prova ad imitarne gli usi e i costumi, restando però sempre tre passi indietro. Non siamo capaci e come spesso ho sintetizzato, loro avevano Elvis Presley, noi abbiamo Little Tony. Loro avevano Clinton noi abbiamo Salvatore Sottile che accomoda soubrette sui divani della Farnesina. Noi dimentichiamo e lo scandalo va scemando sotterrato da altri scandali, loro mandano il deputato in una clinica per riabilitarsi. Noi, se la destra non avesse perso le elezioni avremo ancora Sottile portavoce della Farnesina, mentre Foley si è dimesso e si è volontariamente fatto ricoverare in una clinica per farsi disintossicare.
Da cosa? Pare dall’alcool, perché pare, che sia gay fin da bambino, quando, a suo dire, venne molestato da un religioso.

Rita Pani (APOLIDE)


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