9.19.2006

 

Prodi si deve dimettere?

Non voglio entrare nel merito dell’affare Telecom / Tim, almeno non in quello tecnico che lascio a chi decisamente ne sa più di me. E’ che mi incuriosisce questa richiesta dell’opposizione delle dimissioni di Prodi, non motivata nelle dichiarazioni ufficiali se non da “se al governo ci fosse stata la cdl, a quest’ora…” che a e non pare valida per far dimettere il Presidente del Consiglio.
Sembra che l’opposizione abbia scordato che fino a poco tempo fa, stava al governo, relegando così all’oblio le innumerevoli situazioni che avrebbero dovuto portare berlusconi a dimettersi.
Siamo andati avanti per anni in Italia ad assistere alla svendita del patrimonio industriale e statale, e a nessuno è mai importato più di tanto, anche a sinistra dal momento che la genialata delle privatizzazioni viene da lontano. Abbiamo avuto la fortuna di non dover perdere troppo tempo a chiederci chi fosse il burattinaio che manovrava i “furbetti del quartierino”, fatto eclatante finito per essere poco più di una notizia di gossip, da utilizzare per riempire la noia delle cronache estive, eppure un sospetto, un legittimo sospetto su chi avesse l’intenzione di mettere le mani su RCS non sarebbe poi così “blasfemo”. Se ricordate quei giorni, in cui il governatore della Banca d’Italia cadeva (in piedi) non potrete non rammentare le spontanee dichiarazioni rese da berlusconi ai giudici romani. A nessuno fece specie vedere berlusconi recarsi senza invito a comparire o capo d’accusa dal quale difendersi, o chiamata in correità in un palazzo di giustizia. Il fatto che quelle dichiarazioni avessero la valenza di quelle che la signora Pina fa parlando malignamente del marito fedifrago della detestata vicina di casa, non furono per nulla motivo di scandalo in questa Italia dei previti e dei berlusconi. Anzi! Il popolo dei piazzisti di centro destra ancora oggi esalta le gesta dell’onesto paladino da Arcore.
Prodi si deve dimettere, perché se fosse capitato al centrodestra… E’ capitato di peggio al centro destra e me ne ricordo ogni volta che dalla macchina scorgo i cartelloni pubblicitari al lato della strada. “Il digitale terrestre ora è anche nel tuo territorio” o qualcosa di simile. Perché mai berlusconi avrebbe dovuto dimettersi dopo la legge gasparri, che dava il via libera alle inutili scatolette prodotte dal fratello Paolo? Inutili forse non è esatto, un’ utilità la ebbero: fare arricchire ancora di più i berlusconi. Compri la scatola e paghi la tessera “Premium” con la sorpresa di trovare che il canale per cui hai pagato, di punto in bianco, con autorizzazione ministeriale, non trasmette più. Truffa legalizzata? Può essere, ma dal momento che è legale non è più una truffa.
Abbiamo molti esempi da prendere della finanza italiana, non ultima quella di Benetton che senza nemmeno spendere una lira diventa proprietaria delle autostrade, promettendo di investire entro 4 anni dall’acquisizione. Il giochetto è noto, sarebbe inutile ricordarlo, ma è bene invece sottolineare che Benetton, con il prestito avuto dalle banche, si prese le autostrade lasciando agli utenti l’onere di pagare il debito pregresso. Quattro anni sono passati e quindi, dopo aver rimpinguato le sue finanze, si cerca di dare via le strade italiane non più convenienti. Potremo farlo anche noi? Spiantati, richiedere un prestito alle banche per comprarci, che ne so? Le Poste? Dubito fortemente.
Eh! Sì’, gran cosa le privatizzazioni, lo stanno pensando in questi momenti anche i dipendenti Alitalia.

Rita Pani (APOLIDE)


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