9.18.2006

 

Non bastava il nubifragio a Venezia.


Non bastavano i 130 mm d’acqua caduti sulla laguna veneta, bisognava aggiungere anche quella della santa ampolla del Po, per dover poi chiedere lo stato di calamità naturale al Governo di Roma.
Il rito leghista pagano del trasferimento delle acque si è svolto sotto un nubifragio, e questa è la notizia più rilevante, poi c’è il contorno costituito delle solite frasi fatte dai leghisti.
Dopo aver bivaccato per anni a Roma Ladrona, aver usufruito dei benefici ladroneschi, dall’immeritato stipendiuccio da favola alla scorta, dall’auto blu alla sistemazione di parenti ed affini fino al dodicesimo grado di discendenza, eccoli di nuovo a rivendicare l’agognata libertà di tornare padroni a casa loro e soprattutto a rivendicare il diritto di pagare finalmente le tasse per poterne gestire autonomamente il valore pecuniario.
Bisogna assolutamente ricostituire il parlamento del Nord, affermano disinvolti, oltre che annunciare che il cambiamento avverrà dall’interno delle istituzioni. Mi sembra lineare come ragionamento, soprattutto quando annunciano la rottura con la cdl.
Si ricomincia, esattamente da dove si era interrotto, tranne qualche sporadica apparizione di un ministro della giustizia che saltava al canto di “Chi non salta italiano è” e il “mistero buffo” di un tizio arrivato per caso ad essere addirittura il ministro per le riforme, lo stesso che disse d’aver fatto una porcata di legge elettorale e che tanto per essere degno del ruolo istituzionale che ricopriva (perché sebbene a destra facciano finta di nulla, calderoli ministro lo è stato per davvero e non era una fiction) indossò e minaccia di indossare ancora le magliette “comiche” quanto una vignetta del Foglio.
Vorrei augurarmi che da sinistra non arrivi alcun commento al mistico rito odierno, e tanto meno che il governo perda tempo prezioso per fare finta di discutere su provvedimenti che un domani potrebbero rendere alla Padania la facoltà di rendere valido il matrimonio che l’allevatore di una valle bergamasca contrasse con la sua mucca secondo rito celtico; ma siamo in Italia e l’aumento del livello della laguna veneta di 130 millimetri ed un’ampolla potrebbe essere usato per un ulteriore narcosi generale. Certo tutti noi dobbiamo un minimo di riconoscenza ai leghisti tutti, basterebbe pensare a quale pericolo avremmo corso se il palazzinaro affarista di Arcore si fosse circondata di gente un po’ più seria.
Alla fine la cura per il morbo padano che ogni tanto ha una recidiva su parte degli abitanti del nord (che non chiamerò padani per via della maggioranza che offenderei) ci sarebbe e sarebbe di semplice attuazione. L’abolizione della schiavitù col riconoscimento per gli schiavi dello status di lavoratori e non semplici cittadini. Il riconoscimento dei diritti minimi, come quello dello sciopero, e la possibilità di attuazione ad oltranza. Sequestro delle piccole aziende dedite all’evasione fiscale (perché non si pagano le tasse a Roma Ladrona) e colpevoli di riduzione in schiavitù dei propri lavoratori. Troppo semplice? Quindi inapplicabile.

Rita Pani (APOLIDE)


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