9.12.2006

 

l'11 che ci cambiò la vita

Non ho l’abitudine di guardare la Tv nel pomeriggio, ma oggi mi è capitato ed era tutto un susseguirsi di 11 settembre. Ricostruzioni, dibattiti, commemorazioni, fiction e film. Si poteva scegliere come vedere e rivedere la caduta delle torri, la polvere, il primo aereo o il secondo. Come faccio spesso ho lasciato acceso l’elettrodomestico ma ho smesso di guardarlo dedicandomi ad altro e continuando ad ascoltare distrattamente fino a quando la mia attenzione è stata riaccesa dalla frase vincitrice del premio per l’originalità: “Da quel giorno tutti ci siamo sentiti più americani e soprattutto quel giorno non sapevamo quanto la nostra vita sarebbe cambiata”.
Potrei molto discutere sulla prima parte del concetto, è noto che mi sento molto più burkinabe che non americana, ma la seconda parte è verità assoluta.
Quanto è cambiata la nostra vita da quel giorno e quanto ancora dovrà cambiare?
Il primo cambiamento che mi viene in mente è quello dell’assuefazione alla guerra; immediatamente dopo i fatti dell’11 Settembre le popolazioni civili scesero in piazza per implorare che non ci fossero vendette sommarie, che non si utilizzasse la guerra come lotta. A distanza di cinque anni, una manifestazione pacifista apre il suo corteo con un manifesto “Forza ONU”, quindi legittimando l’uso di armi per portare “aiuti e pacificazione” a popoli bombardati.
Sebbene a distanza di cinque anni sia ormai chiaro che si sia andati ben oltre la rappresaglia, ma che si sia utilizzata la catastrofe americana come veicolo per nuove e terribili colonizzazioni, appare chiara l’incapacità di ribellione delle forze alleate nei confronti dello strapotere americano, tollerando e a volte rafforzando lo stato di sudditanza.
Un altro cambiamento è stato nell’evoluzione delle armi usate in Afghanistan; in cinque anni di guerra al terrorismo talebano, complice di bin Laden, queste hanno cessato di produrre effetti collaterali, riuscendo ad uccidere solo ed esclusivamente talebani. Basta leggere i giornali per rendersi conto che se una volta capitava di compiere una strage di effetti collaterali che partecipavano ad un matrimonio, oggi invece si contano le decine o centinaia di talebani uccisi in raid americani. “Afghanistan: 100 talebani uccisi da raid americano”. Le bombe quindi non sono più intelligenti, ma addirittura genialmente selettive.
La vita è cambiata davvero ed è cambiata l’economia. Il neoliberismo, la globalizzazione o più semplicemente la riduzione in schiavitù di popoli affamati e l’arricchimento incontrastato dei paesi già ricchi, una volta erano i soli responsabili delle crisi economiche che attanagliano interi continenti. L’11 settembre è diventato l’alibi per molte malefatte e per molti governi e ministri incapaci.
Sì, la nostra vita è cambiata ed è cambiata così tanto che a volte stento a riconoscerla.
«Le nostre donne e i nostri uomini, insieme ai figli di tante altre nazioni coraggiose sono chiamati ad operare solidalmente nelle missioni volte a garantire pace e sicurezza».
Non posso riconoscerla sapendo che queste parole sono state dette dal primo Presidente della Repubblica figlio del PCI, Giorgio Napolitano. Capisco la necessità della retorica di circostanza, ma non è bello per chi ancora dotato di capacità di discernimento sentirsele dire. Pace e Sicurezza dove? In Iraq o in Afghanistan dove continuano a morire centinaia di persone quotidianamente.
Pagherebbe di più il coraggio della verità, sentiremo il profumo del rispetto.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Ci vogliono in media 50 anni perchè dagli USA arrivino "le verità" storiche. Noi la verità la immaginiamo, forse la sappiamo, e ce la diciamo spesso. Quello che mi fa schifo è che la ragion di stato (americano) cancelli la ragion di stato degli altri paesi "complici alleati". Negli ultimi cinque anni hanno reso il mondo intero una polveriera, ogni volta che prendiamo la metro, un treno o un aereo, almeno per un attimo ci chiediamo se arriveremo interi a destinazione, le bombe scoppiano tutti i giorni in diversi paesi del mondo, e si cancella la verità ammessa persino dai responsabili con le parole "pace e sicurezza".
R.
 
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