8.23.2006

 

Chi vincerà il comando?


Soltanto ora si può davvero realizzare il fatto che siamo campioni del mondo; soltanto ora che da tutte le parti del mondo arrivano le eco degli incitamenti a guidare la missione dell’ONU in Libano.
Su qualche balcone resiste ancora il tricolore a memoria dell’evento, sebbene da tempo siano scolorite e stracciate, oppure siano state tolte, le bandiere della pace.
Siamo campioni del mondo e quindi tocca a noi comandare, almeno per i prossimi quattro anni.
Oggi la Francia ha fatto sapere che manderà duecento uomini, proprio mentre il ministro Parisi chiedeva di sapere quanti scarponi avrebbero inviato i paesi alleati. Tocca all’Italia comandare, è evidente, quando si tratta di scarpe e scarponi nulla regge il confronto col made in Italy, anche quando è costruito per una manciata di Euro in Romania.
Dunque non si sa bene chi comanderà la missione, ma finalmente si conoscono le regole di ingaggio. I nostri soldati potranno sparare per difendersi, difendere la popolazione e dovranno disarmare Hezbollah. In sintesi non sarà un’ operazione di polizia, ma un operazione di peacekeeping con solo un po’ di forcing. Una guerra.
A me pare che il nostro governo stia passeggiando sul baratro di una latrina ricolma, la tanta enfasi iniziale inizia a dare prurito; staremo a vedere come finirà.
Ho come l’impressione che ultimamente si debba avere molto più coraggio ad essere pacifisti, che guerrafondai. Non credo che Israele abbia munizioni in scadenza che devono essere consumate prima di una certa data, viste quante ne hanno sparate negli ultimi quattro o cinque anni, non credo nemmeno allo strano diritto di difesa che si esercita attaccando e sterminando; penso invece agli oleodotti o ai gasdotti da ampliare e ramificare meglio per assicurarsi il giusto approvvigionamento, penso all’istinto di conservazione ormai geneticamente modificato. L’uomo non salva l’umanità ma tenta di salvare esclusivamente la possibilità di possedere e consumare petrolio. Basta guardare una carta geografica di quei paesi per comprendere cosa accade realmente e se questo non bastasse sarebbe sufficiente guardare alla storia.
Tornando all’Italia, purtroppo non basta essere campioni del mondo, bisogna anche industriarsi per tentare di ricrearsi una verginità, data via senza amore, da un giullare che finalmente smessi i panni di presidente del Consiglio è tornato a fare il cantante di piano bar insieme al suo amico parcheggiatore.
Intanto il 26 Agosto ad Assisi ci sarà una manifestazione “di pace”. Fino ad oggi ne ho letto solo sul sito di Articolo 21. Credo proprio che questa volta ci andrò.

Rita Pani (APOLIDE)

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