6.21.2006

 

Proviamo a dialogare?

Caro Romano, ti ricordi di me? Sono quella comunista, molto sarda che tende ad essere insistente, con la mente semplice. Leggo ora che “il problema” delle intercettazioni potrebbe essere “un banco di prova” per il futuro dialogo con l’opposizione e ne resto per nulla stupita.
Sai Romano, ho imparato da tempo ad interpretare il lessico usato da voi, assunti al vertice, e ho così tradotto: “Proviamo a sederci ad un tavolo per metterci una pezza, insabbiamo, potrebbe tornarci utile domani”.
E’ il tempismo quello che falla e vi frega. Perché il problema sorge proprio ora che si è andato a toccare un parassita come il piduista principe(?) di Savoia? Sarà mica perché anche grazie allo strumento delle intercettazioni proprio oggi si è potuto decapitare il vertice della mafia siciliana?
Pensate forse che noi cittadini si abbia uno stomaco così debole da non poter tollerare il fatto di sapere che il potere rende belli, agili, snelli, capelloni, strafighi e sessualmente attivi anche dopo i settant’anni? Pensate che non siamo in grado di tollerare il marciume istituzionalizzato?
Il decreto legge per limitare l’uso delle intercettazioni lo farete passare come un decreto urgente per la tutela della privacy dei cittadini? Perché in questo caso, noi che vi abbiamo votato, ve ne saremo infinitamente grati. Pensa a quanto sarebbe difficile se una delle mie telefonate con mia madre fosse pubblicata sui giornali.

Io “Ohi mà?”

M. “Che fai?”

Io. “Innaffio”

M. “Ancora zucchine?”

Io. “Pomodori”.

Caro Romano, non so se qualcuno ti ha detto che proprio oggi un altro “onorevole” deputato di Forza Italia è stato messo agli arresti domiciliari, non so bene nemmeno se qualcuno ti abbia sussurrato in un orecchio che la moglie di Fini chiacchierava di “business” da farsi sulla pelle dei cittadini malati. Non oso pensare al tuo stupore quando saprai che grazie alle intercettazioni, da Palermo arrivano notizie di affiliati alle cosche (mafia e Forza Italia) che si preparavano alle elezioni comunali a Palermo. Che dire poi della beneficenza verso l’Africa al quale almeno non si mandavano farmaci scaduti, ma acqua e zucchero, che costa poco e fa arricchire il principe (?) di Savoia?
Sbaglio Romano o sei stato proprio tu ad insistere sulla gravità della situazione economica del nostro paese? E vorresti quindi tutelarci dal poterci incazzare in modo conscio e mirato? Mi spiace, ma credo che questo tu non lo possa fare, proprio rispetto a noi che a differenza tua, abbiamo bisogno di certezze, compresa quella di sapere chi è il nemico.
Caro Romano, noi possiamo capire quale importanza abbia il voto del prossimo referendum, ed andremo a votare, noi possiamo capire che bisogna pagare il canone della RAI TV per far sollazzare i pezzi grossissimi con ragazzine che potrebbero esserli nipoti, capiamo molte delle urgenze del paese, ma quello che non potremo mai capire, delle tante cose, è perché l’urgenza di rivedere l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche da parte della magistratura, mentre ancora non vi abbiamo sentito discutere di conflitto di interessi, di abrogazione di ex cirielli o decreto salva previti, e via discorrendo.
Abbiamo votato voi per defenestrare loro, non aprite la porta per farli rientrare. Questo proprio no, non potremo capirlo.

Rita Pani(APOLIDE)



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