6.06.2006

 

… Dell’immenso stupore …



Caro Romano,
ma come faccio a non scriverti? Giorno dopo giorno, Tu e il tuo governo siete una fonte inesauribile di stupore. Quello stupore che a volte rasenta lo sgomento. Sì che ce l’avevi promesso, ma non avrei scommesso una lira bucata che avresti mantenuto così in fretta.
Sarò breve Romano.
Mentre tu parlavi in Aula agli onorevoli deputati, il padre di Alessandro Pibiri, “caduto” ammazzato nella beata pace irachena, in questo periodo di dopoguerra, dichiarava di non volere che suo figlio fosse considerato un eroe, e auspicava l’immediato rientro a casa (e non in patria) di tutti quei ragazzi che stanno là.
Caro Romano, ho sentito dire che “la missione è comunque stata compiuta, nonostante la morte di un ragazzo e il ferimento di altri quattro”. Fare la scorta agli inglesi. Ma non eravamo là per aiutare pacificamente la popolazione? Diciamoci la verità caro Romano, ci sottovalutate. Noi sappiamo quali sono i compiti di questi lavoratori e lavoratrici dell’esercito italiano, garantire il libero sfruttamento (furto) dei giacimenti petroliferi. La pace è un’altra cosa e soprattutto, si spera di morire in pace, ma non si muore di pace.
Che ti dico del mio immenso stupore?
Sai, io sono quella comunista, quella che già qualche anno fa restò molto stupita della vicenda Ocalan, della pace portata a forza nei Balcani, che non vede bene D’Alema nemmeno come usciere di un ministero, figurati quanto stupore sentirlo ribadire che … missione di pace
Due dita della mia mano destra, quella che ho usato per darvi il voto, già dolgono per l’anchilosi che ho meritato.
E quale immenso stupore il ministro Di Pietro? L’ho sentito, ma solo fino ai primi spasmi biliari, mentre enunciava la sua meravigliosa teoria: “Aumentiamo il pedaggio autostradale per creare un fondo col quale finanziare i cantieri a rischio di chiusura.”
Capito Romano, perché non posso esimermi dallo scriverti? Fammi capire: “Noi diamo già i danari a signor Benetton e soci per far questo o no?” Ricordate o no che ci fu una mezza rivolta quando il precedente governo fascista ventilò l’ipotesi di far pagare il pedaggio sulle strade statali?
Se il signor berlusconi ha varato opere senza copertura, che il signor berlusconi paghi, perché a noi, caro Romano, ci avete già prosciugato abbastanza e vorrai perdonarci, se non ci importa poi tanto dell’eredità che vi hanno lasciato. Non sono problemi nostri, non siamo noi e sempre noi a dover pagare.
Dimmi, chi pagherà la penale mezzo mafiosa per la mancata costruzione del ponte sullo stretto? Noi o il signor berlusconi?
Caro Romano, volevi rappresentare la speranza e io non posso non ricordare le sagge parole della mia povera nonna: “Chi vive sperando, muore …”
Rita Pani (APOLIDE)

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