6.15.2006

 

A che punto è l’Italia.


Fremente come sempre quando c’è il mondiale. Stamani ho dovuto per forza recarmi a Roma ed è stata una sorpresa. Dai balconi dei palazzi pendevano i tricolori, uno, due, a volte tre. Un tale, che voleva esagerare ne ha messo uno talmente grande che ha dovuto arrangiarsi un po’, trasformandola nella bandiera dell’Ungheria messa a testa in giù. Ma che importa? Non è il valore del tricolore, è solo la bandiera dell’Italia e più grande è più è grave la malattia.
Ho letto un po’ di giornali e la parvenza è sempre quella degli ultimi cinque anni, ben rappresentata in una vignetta di Altan; l’uomo che lamenta una pagliuzza nell’occhio mentre ha un bastone nel culo. Ad aggravare la certezza c’è stata anche la casualità; non guardo le reti mediaset, poi stasera il caso… Avevo letto dello spot truffaldino per il referendum, non pensavo fosse così grave, fino a quando non ho visto con i miei occhi e sentito con le mie orecchie che l’unico atto della riforma calderoli (sì, calderoli) è diminuire il numero dei deputati e dei senatori.
Me lo figuro l’italiano che ha la bandiera dell’Italia sul balcone, messa male così da sembrare quella dell’Ungheria e pure al rovescio, che dopo aver picchiato la moglie, aver ruttato dal balcone, baciato la statua di Totti strilla: “Cazzo che voto sì, vadano a lavorare stì ladri mignottari e tu, brutta troia non svegliarmi domani che nun ce vado a lavoro, che devo da leggè la gazzetta.”
Ma non c’erano leggi e regolamenti per le campagne di propaganda politica? Mediaset pensa di rispettare le regole scrivendo sotto e in piccolo che puoi consultare il sito del ministero degli interni per leggere tutta la riforma?
Pensate davvero che quell’italiano, quello della bandiera ungherese perda del tempo per leggere qualcosa che non siano le previsioni del tempo in Germania, per vedere il tasso di umidità a Monaco o dove diavolo quegli undici drogati di steroidi, fama e danaro andranno a giocare?
L’Italia sta proprio a questo punto di malattia avanzata, allo stadio terminale e il fatto di essere rimasti comunque in piedi, capaci di pensare e sostenere delle opinioni non ci assolve dall’aver delegato le nostre responsabilità a chi ancora non ha deciso di fare pace col cervello.
Basta leggere o ascoltare quello che dicono e quello che smentiscono, rettificano o chiariscono i ministri neo eletti.
“Andremo via dall’Iraq ma senza irritare gli americani” (ci vuole tatto)
“Non escudo di aumentare il contingente in Afghanistan” (ah! Bhè! Pacifisti coerenti)
“Facciamo le stanze per il buco” (ma è solo una mia idea)
“Parlerò alla Rice di Calidari, poca collaborazione.” (diventerà un cocker spaniel dalla paura, il bulldog)
A che punto è l’Italia dunque?
Fottuta.

Rita Pani (APOLIDE)


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