5.26.2006

 

Viva Zapatero.



Non usa i pizzinni silvio berlusconi. Lui, le minacce di stampo mafioso le grida dai palchi, e c’è sempre qualche imbecille prezzolato che le rilancia, acconciandole come fossero cose serie. Non fa paura berlusconi, semmai pena per la sua arrogante ignoranza, quando ricalca tratti e pose di pazzi ben più pericolosi e famosi di lui, che il revisionismo storico tende a relegare all’oblio.
Non mi fa paura perché ho la ferma convinzione che gente come lui dovrebbe essere resa inoffensiva, con quello strumento democratico che si chiama “legge” e che conserva nella mia cultura il solo significato che gli si può attribuire, sebbene l’aspirante imperatore abbia tentato in questi anni, di sconvolgerlo fino a farlo apparire un volgare epiteto offensivo: legge = vendetta dei comunisti.
Dovrebbe far paura invece, a coloro che non hanno avuto modo di riguardarsi la storia recente, e che quindi restano ignari dei pericoli del populismo e della manipolazione del pensiero. Ma come fanno? Non pensano, delegano l’arduo compito al condottiero, guardandosi bene dal costituirsi un’opinione. Pensare alla politica è troppo pesante, e poi arriva l’estate, la prova bikini, la depilazione delle zone a rischio, l’ardua battaglia contro la cellulite, i mondiali di calcio, lo scandalo Moggi, la finanza nella sede del Milan.
“Non toccate le riforme o scateno la piazza.” Ma che significa? Che non è ancora riuscito nel suo obbiettivo primario: uccidere la democrazia.
Si persevera nell’errore quando si tratta il “fenomeno” berlusconi; da un lato giornalisti prezzolati che, come detto, trattano la cosa come seria ed opportuna, dall’altro lato l’analisi di sinistra che lo rigetta come pazzo, eccentrico, quasi il simpatico “sborone” della porta accanto.
Fa sorridere la lettera inviata ai capi di stato; “Colleghi, ho vinto le elezioni ma me ne vado per colpa dei comunisti…” Fa sorridere il continuo attacco alle istituzioni, alla democrazia, alla legalità e persino alla civiltà. Fanno sorridere i suoi alleati, come quel cafone di calderoli, che passerà alla storia per essere stato il ministro delle riforme che non si devono toccare: “Non mangerò più cioccolatini Ferrero…” Fa sorridere persino tremonti, che annuncia in Parlamento di non riconoscere il governo democraticamente eletto. Fa sorridere perché se smettessimo un attimo di ridere dovremo renderci conto che il pericolo non è vinto, non è svanito col risultato elettorale dell’11 Aprile, ma incombe e resiste, nella negazione dell’informazione, nel perseverare del servilismo giornalistico che per esempio tace sull’importanza del referendum del prossimo 25 giugno, data che potrebbe diventare storica, se riuscissimo ad impedire la mutilazione della nostra Costituzione.
Non deve far sorridere quest’onda eversiva che mina i fondamenti della democrazia.
Buone notizie arrivano dalla Spagna: “Riprendono le indagini su Telecinco” ora che il monarca è caduto e non gode più di cortese immunità… Viva Zapatero.
Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
Beh... le indagini su telecinco sono riprese proprio per la lettera di berlusconi a Zapatero.
Quando il primo ministro spagnolo l'ha letta, ha domandato: "Chi es esto niño?"
Il ministro degli esteri lo ha corretto: "No niño... nano!"
A quel punto...
 
Sì, ma anche El Zapa, poi, ha esclamato: "Ma los malos muertos!"
 
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