4.07.2006

 

LO STATO ITALIANO VERSERA' LE TASSE, DIRETTAMENTE AI CITTADINI.

A me, pare matto.
Fortuna che da stanotte dovrà tacere, non so a che punto potrebbe arrivare se avesse ancora tempo di ululare alla luna.
In questi cinque anni, ho sempre avuto la curiosità di vedere cosa sarebbe accaduto se io, o tu, cittadino comune, fossimo scesi in piazza, sopra un gradino a gridare che i giudici erano corrotti, comunisti, disonesti.
Probabilmente ci avrebbero portato via in manette; lui invece no, è rimasto per cinque anni al suo posto, insultando ogni categoria di cittadino, ogni pezzo dello stato, restando impunito.
Non so quante volte questo sarebbe dovuto accadere, ma certo è palese quella di ieri. In un paese normale, il signor berlusconi sarebbe stato portato via dalla forza pubblica o da un autoambulanza del reparto psichiatrico di un ospedale pubblico. In un paese normale, il signor berlusconi, in effetti, non sarebbe mai diventato presidente del consiglio.
Noi siamo italiani, ed è tutta un’altra storia.
Siamo speranzosi; dopo l’abolizione dell’ICI oggi arriva anche l’abolizione della tassa sui rifiuti, quelli che danno da mangiare agli industriali della spazzatura – quando si dice il caso- suo fratello, e se solo avessimo avuto più tempo, come ama dire Napoleone, probabilmente avremo potuto evitarci anche di pagare l’acqua, la benzina, le tasse postali, le marche da bollo, l’IVA, l’Irpef, l’Irap, le tasse aeroportuali, le tasse universitarie e scolastiche, tutte le tasse.
Se solo avesse avuto il tempo, alla fine avrebbe scritto un editto su pergamena: “Lo stato italiano verserà le tasse direttamente al cittadino.”
Quando dicevo che la politica è cosa seria, e andrebbe lasciata alle persone serie!
Andrò a votare, spero di essere la prima la mio seggio, e ci andrò conscia del fatto che non torneremo a respirare in men che non si dica. E’ bene che si sappia che questi cinque anni di barbarie, lasceranno strascichi per almeno un decennio a venire, basti pensare solamente alla madre di tutte le grandi opere, “Il ponte di Messina”, studiato come il più grande risarcimento economico mai accordato alla mafia da un governo pseudo-democratico. Una grande opera che ha vissuto solo sulla carta e su un plastico in uno studio televisivo, che non verrà mai costruito e che costerà ai cittadini italiani 460 milioni di euro.
Penso che sia inutile ripercorrere in una paginetta cinque anni di vergogna, oltraggio, incapacità, illegalità degna di un capo tribù africano che teneva carne umana nel frigorifero ed era amico intimo di Craxi, penso che sia giunto il drastico momento di guardare al futuro, comunque vadano le elezioni. In caso le chiavette USB facessero il loro dovere e la macchina informatica (ancora in fase di allestimento ad un giorno dalle elezioni, perché comunque siamo in Italia) e quel famelico animale si riconfermasse despota del consiglio, mi auguro una presa di posizione del cittadino italiano –coglione- più ferma, decisa e grave di quanto non lo sia stata fino ad oggi, mi auguro che la lezione sia stata assorbita come l’ABC.
Nel caso in cui invece finalmente si riesca a spedire in esilio il ridicolo megalomane, magari dentro il suo mausoleo, allora toccherà comunque a noi, sopportare il peso della quotidianità con la sensibilità di chi sa che i miracoli non esistono o almeno, non si fanno in parlamento.
Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
quando il ponte non sarà costruito e verrà dao il risarcimento alla impregilo, il nano potrà gridare che la sinistra è contro il progresso e contro il sud, ma la cosa più grave sarà la voragine che si verrà a creare nelle casse dello stato e che peseranno nel rapporto deficit/pil. in questo modo potrà scaricare sul governo in carica delle colpe che non avrà, ma che cavalcherà per tutto il tempo in cui rimarrà seduto sui banchi parlamentari.
si è già spianato la strada per i prossimi anni, a meno che fini e casini insieme non prendano più voti di forza italia... guarda te cosa devo sperare!
 
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