4.13.2006

 

Forme

La notte di lunedì, ad un certo punto, pareva proprio avessimo necessità di continuare la "vaccinazione" per altri 5 anni! :-(((

Me ne sono andato a dormire con la sensazione di vivere in un incubo, ed infatti non credo d'aver dormito più di un paio d'ore...
Non facevo altro che rimuginare, tra me e me, sugli italioti di merda, le teste di cazzo, gli idioti congeniti, i ladri patentati, i piccolo-borghesi rincoglioniti dalla televisione, etc.

Ad un certo punto mi sono dovuto alzare per buttar giù una mini-analisi su tutto ciò: infatti, di fronte a quello che non capisco e non accetto, se voglio ritrovare quel minimo di serenità che mi consenta di "continuare a vivere", debbo "farmene una ragione", ovvero inquadrare il tutto in uno schema più ampio che lo "spieghi", rendendolo chiaro, logico e consequenziale.

In buona sostanza, ho almanaccato come segue.
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Vi sono, nella psiche umana, elementi *opposti e complementari* che, come sempre in questi casi, tendono ad individuare due gruppi di circa pari numerosità.
Questo mi porta a concludere che, laddove vi siano due soli partiti (o coalizioni), è inevitabile che le elezioni finiscano *sempre* (a prescindere *da tutto*!) con risultati assai prossimi al 50%, o al più un 49% contro un 51%.

Venendo ad analizzare quale sia la caratterizzazione tra gente di sinistra e di destra, mi pare di poter capire che consista in questo: i "sinistri" tendono al "dominio sugli altri", nello sforzo di attuare un dato progetto, ovvero di conferire una certa *forma* alla società; mentre i "destri" prediligono la maggior "indipendenza" possibile, nell'ambito di una società *senza forma*, che secondo loro sarebbe l'unica *davvero funzionale*, in quanto "coerente" con la *natura umana* e con la natura "tout court".

Ognuno reputa, sbagliando, che la posizione della controparte sia "concettualmente erronea".
I "destri" sbagliano, nella loro pretesa di poter determinare la "natura umana" quale isomorfismo della "natura"; ed i "sinistri" sbagliano, nella loro pretesa di poter determinare quale sia "LA" forma (per eccellenza) da imporre ad una società.

In un contesto come questo, ai "destri" non frega nulla di avere nelle loro fila un berlusca, così come non fregherebbe nulla ai "sinistri" di avere uno Stalin: l'importante è battere il *nemico*!

Poi, chiaramente, vi è chi tre profitto dagli uni o dagli altri.
Chi trova più congeniale richiamarsi ai "valori" di destra, per imporre il suo predominio (generalmente più "materiale"), e chi si richiama a quelli di sinistra, per imporne un altro (generalmente più "ideologico").
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A questo punto potetti andarmente a dormire (un po').

Volendo trovare una degna chiusa a questo "sfogo", potrei giusto dire che lotta politica o coltivazione delle rose sono perfettamente equivalenti...

Nick

Comments:
devi aver passato una notte d'inferno...
massimo rispetto!
 
Nicò... Corre l'obbligo per me di dire che siamo amici e ci conosciamo. Detto questo, se non ti conoscessi, ti avrei chiesto: "Ti droghi?"
W! Il PQQ Partito dei qualunquisti, quantunquisti... ;-)
R.
 
Per Karel: "Notte d'inferno", hai detto bene: mai più farò una cosa simile!
I risultati me li vedrò il giorno dopo, quando saranno definitivi...

Per Rita: noto con disappunto come Ella non abbia minimamente recepito il sottile afflato antropo-filosofico, permeante l'intero mio messaggio... ;-)

Seriamente, è tutto un problema di "forma".
A me pare che chi evade le tasse vada condannato a morte; altri pensano che società ed economia beneficino, invece, di un lassismo pressochè assoluto...

Come si conciliano posizioni siffatte?
Non si conciliano.
Punto.
E lo scarto tra i "fan" dei due schieramenti non sarà mai più di un 1%.

Cosa concludere da tutto ciò?
Il qualunquismo/quantunquismo?
No.
La mia posizione, credo, è un po' diversa: io sostengo che coltivare rose, far politica, allevare figli, fare l'ebanista o pregare in clausura siano attività del tutto *socialmente equivalenti*.

Ma, poichè "non siamo tutti uguali", non tutti arrivano a comprenderlo... ;-)

N.
 
Ho trovato questa splendida frase di Luigi De Marchi, e voglio farvene dono...

“le ideologie sono maschere, le economie sono macchine, mentre ciò che veramente conta, nel processo storico e politico, è la mentalità degli uomini che stanno dietro le maschere e sopra le macchine”.
 
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