2.20.2006

 

Che intervenga Amnesty!

Nel guardare alle cose italiane, bisogna partire sempre dal presupposto che “l’elettore è un alunno delle scuole elementari che non sta seduto al primo banco, oppure che l’elettore è un bambino di 11 anni, nemmeno tanto intelligente”. Tenute in giusta considerazione queste due dotte affermazioni del presidente del consiglio, tutto ciò che andremo a leggere sulla stampa, assumerà un senso logico.
Ci ho pensato mentre leggevo lo stralcio dell’articolo del Daily Telegraph che riportava la vicenda dell’avvocato Mills, l’uomo che ebbe in regalo dal Babbo Natale di Arcore la bellezza di 600.000 dollari.
La trama è quella, a suo dire, che possiamo ritrovare frequentemente nei telefilm polizieschi, Low and Order, o addirittura La squadra; il poliziotto buono e il poliziotto cattivo, che pressano il sospetto con domande tendenziose, per ore e ore, fino a quando il malcapitato spacciatore di crack o il borseggiatore di Forcella, crollano confessando il crimine.

Sì, secondo l’avvocato Mills è andata proprio così; non ha detto chi dei due magistrati Fabio De Pasquale e Alfredo Robledo, recitasse il ruolo di buono o cattivo. Il “poveretto”, dopo dieci lunghe ore di interrogatorio ha ceduto: “Scrivete quello che volete e io firmo”. Un interrogatorio evidentemente portato avanti secondo i canoni di Guantanamo, ma il paragone non regge, a Guantanamo non ti interrogano, al limite ti torturano a prescindere.
Fortuna che abbiamo più di 11 anni oppure ora staremo a chiederci perché mai Zorro o Superman non siano intervenuti a liberare l’ostaggio.
Fortuna che abbiamo più di 11 anni e non siamo cretini come vorrebbe berlusconi.
L’idea che un avvocato scafato possa cedere ad un pressante interrogatorio è ridicola quanto esilarante. Ma come tutto, dalla maglietta di calderoli, al fagiano febbricitante, anche questa ennesima bufala ha un senso. I telegiornali di ieri hanno provveduto a diffondere la notizia con enfasi, in modo tale che l’ennesimo coinvolgimento di berlusconi in un procedimento penale, venisse celato dalla malvagità di due magistrati, quasi certamente comunisti ed assetati di sangue.

Sono cinquecentomila le pagine dell’inchiesta, che comunque non porteranno mai il premier nel posto dove dovrebbe stare: in galera. Sì, perché tra le innumerevoli riforme della giustizia italiana ne esiste una scritta in piccolo, quasi fosse una di quelle clausole nascoste di un contratto capestro, ed è quella che ha ridotto a 70 anni l’età massima per il carcere. Nonostante le plastiche, i lifting, le protesi mammarie, il collagene, il botulino, la riduzione delle valige sotto gli occhi, e la smisurata crescita dei capelli, il vostro premier compirà 70 anni il prossimo settembre. Ergo … … … … …
E andiamo avanti…

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Forse, dati i personaggi coinvolti, sarebbe meglio far intervenire Amnesy: “Scrivete quello che volete e io firmo”, lo aveva detto Berlusconi porgendo un assegno in bianco a Mills.
Sì, così mi sembra più verosimile!
 
Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?