12.12.2005

 

Caro Babbo Natale


Caro Babbo Natale,
mi trovo dunque ancora una volta a scriverti, mio malgrado, per ribadire alcuni concetti. Intanto mi preme assicurarti che non te ne voglio assolutamente per aver disatteso negli anni trascorsi quanto con te concordato. E’ evidente che non ti sono simpatico. E’ altresì irritante per me, dover prendere atto che, nonostante tutti gli sforzi profusi, io sia meritevole di trovare sotto l’albero solo una sconfortante rappresentazione del deserto del Gobi.
Tra l’altro, a ulteriore riprova della mia buona volontà, ho portato il bambinello del presepe a piazza San Pietro per farlo benedire dal Pontefice. Per dovere di cronaca, quando Papa Strumtruppen ha cominciato a parlare, la mia statuetta è stata percorsa da un brivido e, miracolo, ora sulla capanna al posto della stella cometa campeggia la scritta “arbeit mach frei”.
Ma va bene lo stesso. Anche perché a me piace l’atmosfera che si crea man mano che ci si avvicina al Natale e si percepisce fin dai primi del mese, quando cominciano a cadere le nevicate sulle montagne, le piogge nelle valli, i sassi dai cavalcavia dell’autostrada. Che bello, caro Babbo Natale, constatare che, anno dopo anno, certi riti si perpetuano fino a diventare tradizioni! Nel frattempo, le case, le vetrine dei negozi e perfino alcune automobili si sono riempite di luci intermittenti e contemporaneamente si diffonde nell’aria un suono bellissimo e struggente. Tuttavia, papà non sente l’atmosfera natalizia come me e si lamenta ruttando che la devono finire di rompere il cazzo con questi allarmi, ché tanto non se li caga nessuno.
Certo, non è stato un bel periodo per papà: la ditta per la quale lavorava è fallita e così, dopo tanti anni, ha dovuto cominciare a cercarsi una nuova occupazione. Ma non è stato facile, fino a quando ha cambiato radicalmente settore. Adesso, quando qualcuno lo cerca al telefono per lavoro, devo dire testualmente: “Sì, signore, le passo subito Samantha...”
Purtroppo ha preso l’aids, ma è contento: finalmente ha contratto qualcosa a tempo indeterminato!
Anche la mamma ha avuto i suoi problemi con l’attività di cartomante nei programmi televisivi. La recessione si avverte anche in quel settore. Per cominciare, il costo delle carte è diventato proibitivo, tanto che ultimamente, dopo aver utilizzato anche le carte del “mercante in fiera”, usa le mie figurine dei calciatori con tutti i problemi che questo comporta, tipo che quando le telefonano, non appena lei comincia a sfogliare il mazzo obbliga l’interlocutore a pronunciare la formula magica: “... ce l’ho... ce l’ho... mi manca! ... ce l’ho...”
Anche mio fratello maggiore ha recentemente avuto gravi problemi da quando ha letto il testo di una canzone di Jovanotti. Allora ne ha scritta una anche lui che si intitola “Sgommo fortissimo” e fa così:

“Veleno nelle vene, cervello in catene
la vita fa flop, nessuno dice stop
paure di figli e madri coraggio
appena arrivate e subito in viaggio
però, invece di “subito in viaggio”,
ci stava meglio “piazza di maggio”
la canzone la scrivo in rima
ma non ci avevo pensato prima
(pazienza)

e volo, volo via
per la nostalgia
di cose belle e brutte
perché così fan tutte
mi stendo in sala operatoria
tanto oggi c’è lo sciopero

allora continuo con torbide trame
letame di rame, fame e salame
sgabelli nel deserto che sudano mirto
puoi esserne certo più tardi sei morto
la serpe si squama il bagno si schiuma
tubi innocenti, sguardi indecenti
aspetta, fratello, chiamo il bidello
il quadrato costruito sull’ipotenusa è uguale
alla somma dei quadrati costruiti sui cateti
(credo)

e volo, volo via
per la nostalgia
di cose belle e brutte
perché così fan tutte
e mi stendo sulla pista di decollo
tanto oggi c’è lo sciopero
e mi stendo sui binari
tanto oggi c’è lo sciopero
e mi stendo sotto la pressa
tanto oggi c’è lo sciopero
e mi stendo nella bara
ché oggi c’era un crumiro di merda”

Bella, vero? Poi ha cominciato a drogarsi pesantemente e da allora le cose gli vanno un po’ meglio...
Perciò, dopo tutto questo, sono qui a dirti che quest’anno non desidero nulla, perché ho scoperto che ci sono tanti che hanno più bisogno di me. Penso, ad esempio, ai leader del centrosinistra che immagino non riceveranno alcunché: hanno cambiato talmente tante volte nome che, oggettivamente, ti sarà impossibile rintracciarli.
Ma colui per il quale sono davvero preoccupato è Berlusconi. Qualche giorno fa ha detto che il Tav, per lui, è assolutamente irrinunciabile. Come al solito, molti lo hanno criticato per questa sua affermazione ma, questa volta, bisogna proprio ammettere che ha ragione: lui è così che chiama confidenzialmente il Tavor. Perciò sarebbe bello se tu gliene donassi copiose scorte. Ti assicuro che ne ha davvero urgenza, specialmente da quando porta gli schemi destinati al Milan in Parlamento e i disegni di legge ad Ancelotti, con i risultati che ne conseguono.
Ti auguro un buon Natale e ti raccomando prudenza. Soprattutto quando passi vicino casa mia: sto studiando da serial killer!
dirtyboots

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