10.13.2005

 

Vota il capo!

Evidentemente esiste ancora un minimo di rispetto per la lingua italiana e così, quei gran signori di governo non si sono sentiti di prevedere l’elezione diretta del “boss”; si voterà direttamente il “capo”. Questa la prima cosa che mi ha colpito della nuova legge elettorale, fatta passare con solerzia oggi alla camera. Non voglio nemmeno perdere tempo a parlare dell’insulto che continuiamo a subire da un parlamento che ci è stato usurpato da una banda di malavitosi che ha a capo ‘u curtu di Arcore, che riesce a riunirsi solo per legiferare pro domo sua, sarebbe meglio dedicarsi al resto, alla r-esistenza che invece di essere attiva resta in attesa.
In attesa di sapere, per esempio: ho letto che Prodi ha già un piano pronto da attuare dopo le primarie, che ovviamente, come il programma di governo resta “top secret”, chiuso dentro la cassaforte di qualche ufficio o solo dentro la testa che dovrà partorirlo. Noi non dobbiamo sapere evidentemente, o forse non siamo pronti, o che ne so?
Da quel poco che ho letto della riforma elettorale ho compreso solo che se mio nonno dovesse morire a Febbraio mi toccherà tenerlo chiuso in congelatore fino ad Aprile, e recarlo ibernato a votare. In sostanza quello che potrebbe salvare il paese da quest’orda di barbari dovrebbe essere un partito unico formato da tutte le forze di sinistra che, accantonate logiche di potere e spartizione di poltrone, prendessero veramente a cuore la salvaguardia della nostra sopravvivenza.
C’è qualcosa di sbagliato in quello che ho appena scritto, molta utopia, dal momento che la sinistra non esiste più e dalle logiche del potere non si prescinde. Parlare di unità di sinistra, purtroppo è quasi come raccontare l’ennesima storia di Harry Porter, tutto appare incredibilmente strambo, stupidamente scontato, come Bertinotti, o Prodi. Riesco a provare un minimo (ma solo il tanto indispensabile) di rispetto per Pecoraio Scanio che se non altro ha una cosa che gli altri non hanno, la coerenza con se stesso, e un po’ di memoria per ciò che ha affermato un quarto d’ora prima di ritrovarsi a passare davanti ad un microfono.
Pensare che ieri, quando il capo di Arcore ha invitato Rutelli e Mastella ad unirsi a lui, nella grande casa, io ho malignamente pensato: “Ah! Perché? Già non ci stavano?”
Io me ne sto qua alla finestra a guardare la piazza che si riempie e si vuota ad intervalli regolari, dove ormai le facce sono tutte uguali, i vestiti sono tutti uguali, le parole sono tutte ugualmente storpie e senza senso, dove le reazioni arrivano a comando quasi sempre per i motivi sbagliati, e soprattutto mi rendo conto che abbiamo perso almeno due generazioni di attivisti (attivi, utili a qualcosa). Una volta quando le cose non andavano era la classe operaia a protestare e a trascinarsi dietro la società civile, oggi, se le cose non quadrano è la chiesa ad alzare la testa e costringere il governo ad un tavolo. Una volta si bloccavano le fabbriche, oggi si minaccia di non dare più la comunione ai politici che legifereranno contro la famiglia (e per la tutela dell’essere umano).
E’ l’Italia delle cosche, io non voglio farne parte.
Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
Sì, beh, sai... proprio ieri, sull'autobus, ho sentito uno scolaro che diceva ad altri due: "Carlo ieri non c'era: stava a protestare contro la Moratti." Uno degli altri ha osservato: "Eh, capirai... a che serve? Tanto se ne fregano e fanno come je pare." Il terzo allora, è intervenuto così: "Già... è proprio inutile... che poi... oh! Ma io mica ce lo sapevo che Carlo era dell'Inter..."

E poi la gente si scandalizza quando li buttano nei cassonetti!
 
"Tanto se ne fregano e fanno come je pare..."
E' in fondo un'espressione disarmante, soprattutto vedendo quello che i politici (e voglio essere appositamente generico) fanno, rimanendo a bocca aperta, e con l'ulcera probabilmente florida che con tutte le acida' di stomaco che ci fanno venire, prospera felicemente.
Ma forse c'e' un'altra soluzione che potrebbe funzionare, per reagire e fare sentire la propria voce.
Si' probabilmente quel gruppo di ragazzi ha ragioni, oggi si sciopera per qualsiasi cosa, e il valore dello sciopero di un tempo non ha piu' molto valore, anche perche' gli stessi mezzi d'informazione giocano sui numeri e sul tacere del tutto!

Ma forse qualcosa si puo' fare e di concreto! Non si tratta di armi ma pacificamente, giocando proprio con le loro di armi.
Mi spiego meglio: siete mai stati ad un seggio elettorale a fare da scrutatori? Quello che alla gente tengono ben nascosto e' proprio quello che succede nei seggi. Scenate isteriche, di chi a favore di quel politico o dell'altro VIGILA sugli scrutini. Quanta passione a interpretare il volere dell'elettore, quando la scheda e' di dubbia lettura! E che paroloni che volano... e per cosa? per un SINGOLO VOTO, magari di una povera persona anziana, che confusa da schede sempre piu' devianti, con partiti di destra a sinistra e viceversa, simboli simili in entrambe gli schieramenti, fiori di qua e di la', verdi a destra e a sinistra... e ci credo che c'e' da confondersi!
Ma torniamo al punto: quanto conta un singolo voto, certo in teoria queste cose te le dicono al corso di educazione civica, se ancora esiste, alle medie.
Ecco qui la forse stupida idea: Ma se la formichina, facilmente aggirabile, si unisse ad altre (principio banale ma sempre valido) e decidesse di andare nei seggi proprio in cui il signor politico ha piu' elettori, nel paesino di montagna, o nel seggio nr. xxx dove ha piu' voti, e sono facilmente trovabili, e proprio li' iniziasse a formare un "gruppo di discussione" sul signor politico (prima delle elezioni ovviamente), a riunire un po' di persone, a smuovere un po' il pensiero, vi assicuro che dopo poco ve lo ritroverete a casa vostra sul divano, se glielo concedete, a proporvi l'impossibile! (scena che ho gia' visto, ve l'assicuro!). E se questa cosa iniziasse a diffondersi, e piu' persone nei diversi punti d'italia facessero lo stesso, la stupida e vulnerabile formichina, inizierebbe a fare un po' piu' paura... e inizierebbero ad ascoltarla... non e' in fondo questol'originario senso di repubblica?
Punto debole, di questa teoria? La voglia di fare, di coinvolgere, ma se veramente venisse realizzata vi assicuro che svmuoverebbe un bel po'... L'antidemocrazia e' la generalizzazione: "tanto nessuno ci ascolta" beh, in fondo e' proprio la disinformazione e la disorganizzazione ad averla vinta... ma un gruppo organizzato fa paura, nel male, come i terroristi d'oggi e di un tempo, non il singolo ma il gruppo ORGANIZZATO, cosi' come anche nel bene, Montgomery negli USA, per il diritto degli uomini di colore, in india con Gandhi, e quant'altri...

...pensateci, rivoluzione pacifica alla radice...
 
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