8.17.2005

 

Volevo dire a Scalfarotto....

Ho provato a scrivere qualcosa sul blog di Ivan Scalfarotto, ma il codice di sicurezza non ha funzionato. Deve essere tarato in base al tasso di comunismo dello scrivente, più è elevato e meno si ha l’opportunità di vedere il post pubblicato. Ma siccome se si cerca Scalfarotto su Google, viene fuori anche questa mia R-esistenza…

Io vedo Scalfarotto come quanto di peggio abbia prodotto il berlusconismo in Italia, ovvero una sorta di figlio del Grande Fratello che trova collocazione nei pomeriggi della Domenica da Maurizio Costanzo. Un “colui” che trova il modo di aggirare la fatica abbreviando il percorso con una scorciatoia.
Perché candidarsi come misero numero di una lista “non sicura” della provincia Italiana? Meglio fingere di puntare al massimo, o meglio, mirare al massimo per ottenere il minimo. Scalfarotto finge di candidarsi alle “primarie” per ottenere la visibilità che i giornali, in periodo di carestia estiva non esitano a dargli, per poi poter facilmente “farsi” candidare alle prossime elezioni.
Eticamente una merda, politicamente una merda sciolta.
Sono stufa di questo annichilimento politico italiano, sono arci-stufa di questa farsa delle primarie che di democratico ha veramente nulla.
Probabile che sia per le scarpe che ho consumato facendo “il porta a porta” per propagandare il mio partito, per le manganellate prese in difesa degli operai, per le cattiverie subite da affaristi del potere, per l’ideale che ancora mi fa sognare un mondo possibile.
Scalfarotto forse non sa che quando in un paese si inizia a sospirare per l’uomo giusto, forte e nobile è giunto il momento di fuggire da quel paese, ma a mio avviso sono molte le cose che Scalfarotto non sa, e mi sarebbe piaciuto dirgliele… ma il codice di sicurezza …

Il fatto è che prima le feste di paese erano legate ai Santi patroni, oggi invece in ogni quartiere trovi la sagra; si festeggia la bruschetta come il carciofo, il cocomero o su sitzigorru (la lumaca), le fragoline di bosco, il mirtillo e il pane casereccio, il torrone di Tonara e persino la birra.
Scalfarotto ha incrementato la sagra dell’ovvietà dicendo e non dicendo tutto e il contrario di tutto, avendo una risposta giusta ed ovvia per ogni quesito, riuscendo ad avere un seguito di Wow, e clap!
La mia speranza è che i post sul suo blog siano scritti da se stesso o dal suo compagno, o da amanti del ph che qualche volta deve per forza essere un po’ acido, e non da accoliti convinti d’aver trovato il nuovo miracolo italiano.

Quando e se questa cosa che offensivamente si fa chiamare sinistra andrà al governo non ci sarà bisogno di uomini forti e giusti, ma di persone che abbiano l’onestà intellettuale di chiedere le nostre lacrime e il nostro sangue, senza doverci far passare per le armi di un fantomatico islamico, ma riportandoci semplicemente alle nostre responsabilità, di lavoratori, di imprenditori, di industriali, di banchieri.
Il resto è Scalfarotto, l’ennesimo tizio che “Si è fatto da sé” … E se ne sentiva davvero il bisogno.
Rita Pani (APOLIDE)

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