8.29.2005

 

La RAI senza palle

Ora che è iniziato il campionato di calcio, posso finalmente rilassarmi un po’. Potrò finalmente presentarmi a voi, senza i panni da Cassandra. Oggi è stato anche il giorno Zero di una nuova era. La Rai senza pallone. Finalmente il monopolio è stato abolito ed è fantastico.
Sto scrivendo eresie eh?
E’ che le cose vanno pressappoco così: la lega calcio (galliani servo di berlusconi) ha venduto i diritti del calcio in chiaro a mediaset (berlusconi) in un’asta alla quale partecipavano la RAI (televisioni controllate dallo stato {berlusconi}) e la stessa mediaset (berlusconi); galliani è il presidente della lega, presidente del Milan di proprietà di berlusconi.
Ma sto cassandrando…
Il monopolio della RAI è stato abolito, come chiaramente espresso al punto C del programma a lungo termine del Piano di Rinascita democratica della loggia P2 e i benefici non tarderanno ad arrivare. I benefici per berlusconi, ovviamente. Questo mi pare non fosse stato espresso nel contratto stipulato con gli italiani durante la trasmissione di bruno vespa, ma potrebbe essere marchiato col timbro rettangolare rosso “FATTO!”.
Il fatto è che Cassandra non portava sfiga, come pensa l’ ignorante da Arcore; la povera figlia di Priamo era capace di prevedere le sventure ma restava inascoltata.
Quanti poveri disgraziati avranno fatto una finanziaria per pagare l’abbonamento allo stadio per seguire il Milan? Quanti, noncuranti del furto, dell’interesse privato, del malaffare avranno semplicemente sintonizzato il televisore in un canale anziché in un altro per seguire le trasmissioni del dopo partita, bestemmiando per le telepromozioni tra un gol ed una chiacchiera inutilmente ridondante (leggo su Repubblica)?
Quanti accetteranno di buon grado l’aumento del canone RAI, già anticipato dal nuovo presidente del quale fortunatamente non ricordo nemmeno il nome?
Tutti coloro che non possono pagarsi un abbonamento aggiuntivo SKY sport, o tutti coloro che credono ancora che esista un campionato di calcio.
Non so perché si immagina la rivoluzione sempre e soltanto condita di sangue e di morte. La rivoluzione starebbe nelle nostre mani e nella nostra capacità di non piegare il capo davanti a Paperon de Paperoni, un uomo senza pene capace comunque di sodomizzare tutti.
Si potrebbe andare a vedere le partite di pallone delle squadre rionali, dei piccoli paesi nei quali abitiamo, demolire il sistema affaristico delle squadre di calcio evitando di doversi indebitare per sottoscrivere abbonamenti allo stadio che rimpinguano le già straripanti finanze del ladro di Arcore; evitare di seguire il pallone miliardario nelle reti mediaset, rifiutarci con lettera raccomandata con ricevuta di ritorno di pagare il canone di una TV che divulga propaganda, inutilità e baggianate delle quali, pur non sapendolo, possiamo fare davvero a meno.
Ma l’italiano è italiano e difficilmente farebbe questo enorme sacrificio. Di che si potrebbe parlare il lunedì in ufficio (se hai ancora un lavoro) e il martedì dopo il posticipo? E il giovedì dopo le coppe?
L’italiano è italiano e subirà la sodomia di berlusconi, fagocitato da costanzo e i suoi costanzini, arricchito quest’anno persino dalla presenza delle lecciso e innumerevoli altri fenomeni da baraccone, per poter poi godere della vista del pallone di bonolis.
Io sono rivoluzionaria, mi spalmerò sul divano e leggerò un libro, uno qualunque.
Rita Pani (APOLIDE)

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