8.11.2005
Do you know Scalfarotto? (Tu conosci Scalfarotto)
Insomma sì… Ho perso.
Riempio lo zaino delle mie vetuste futilità e vado. Dove? Non so. Forse a fare la pescatrice di patelle a Giorgino vicino allo scarico del petrolchimico di Cagliari oppure un po’ più a sud.
Dio mio, sono così obsoleta che giusto stamani predicavo ancora sulla nascita di un “soggetto politico” parole stanche, canute e rugose.
Oggi è stato l’illumination day (il giorno dell’illuminazione):
Non abbiamo bisogno di un soggetto politico, abbiamo semplicemente bisogno di un soggetto.
… Nemmeno il tempo di esprimere il desiderio alla stella cadente che … ZAC! Eccolo!
Scalfarotto.
Pensavo fosse il primo Aprile quando l’ho letto su Repubblica, ma poi ho visto che esiste davvero nella sua splendente genialità.
Un grande, uno che della vita ha capito tutto, pulito, con nemmeno una pecca e persino rivoluzionario. Come fare a dire di no? Giuro che se mi dovessi trovare davanti un modulo per la sua candidatura alle primarie, firmerò.
Un mito. Leggendo “le brevi note della sua vita” sono rimasta affascinata. Un rivoluzionario, un duro, un puro. Mi sono addirittura commossa: “Amo Milano appassionatamente, è la mia casa. “Mi piacciono i tuoi quadri grigi, le luci gialle, i tuoi cortei” cantava Alberto Fortis di Milano a quel Vincenzo che voleva assolutamente ammazzare. Ecco, quei quadri, quelle luci e quei cortei piacciono moltissimo anche a me.”
Finito di leggere ho iniziato ad avere la smania… “Dove devo firmare?”
Spero che qualcuno a Milano risponda all’appello e faccia avere allo Scalfarotto l’appartamento in comodato gratuito (a gratis) che cerca per avviare la sua piccola bottega del programma, ma soprattutto mi auguro che vengano altri cento, mille, scalfarotti…
Dio mio, sono così obsoleta che giusto stamani predicavo ancora sulla nascita di un “soggetto politico” parole stanche, canute e rugose.
Oggi è stato l’illumination day (il giorno dell’illuminazione):
Non abbiamo bisogno di un soggetto politico, abbiamo semplicemente bisogno di un soggetto.
… Nemmeno il tempo di esprimere il desiderio alla stella cadente che … ZAC! Eccolo!
Scalfarotto.
Pensavo fosse il primo Aprile quando l’ho letto su Repubblica, ma poi ho visto che esiste davvero nella sua splendente genialità.
Un grande, uno che della vita ha capito tutto, pulito, con nemmeno una pecca e persino rivoluzionario. Come fare a dire di no? Giuro che se mi dovessi trovare davanti un modulo per la sua candidatura alle primarie, firmerò.
Un mito. Leggendo “le brevi note della sua vita” sono rimasta affascinata. Un rivoluzionario, un duro, un puro. Mi sono addirittura commossa: “Amo Milano appassionatamente, è la mia casa. “Mi piacciono i tuoi quadri grigi, le luci gialle, i tuoi cortei” cantava Alberto Fortis di Milano a quel Vincenzo che voleva assolutamente ammazzare. Ecco, quei quadri, quelle luci e quei cortei piacciono moltissimo anche a me.”
Finito di leggere ho iniziato ad avere la smania… “Dove devo firmare?”
Spero che qualcuno a Milano risponda all’appello e faccia avere allo Scalfarotto l’appartamento in comodato gratuito (a gratis) che cerca per avviare la sua piccola bottega del programma, ma soprattutto mi auguro che vengano altri cento, mille, scalfarotti…
Perché se un merito lo ha questa sinistra alla ricerca di unità è proprio quello di aver aperto la strada delle primarie (istituto americano che non potevamo certo lasciarci sfuggire) ovvero la certificazione del potere unico, l’investitura del “re” senza la quale assumersi la responsabilità di dire e fare politica, oggi perde di senso.
Leggere il blog di questo “magnifico” portatore sano di eccellenza, per un attimo, e solo per un attimo, mi ha davvero fatto pensare di non avere più nulla da vedere in questa vita. Sembra più una candidatura al “Grande Fratello” o un reality show da TV privata.
Tutto girà così ormai, avulso nell’essenza del nulla e più nulla abbiamo più siamo ricchi. Ma in Italia c’è ancora qualcuno che puzza dopo aver lavorato, che non sia un poveretto ignorante che alla sera torna a casa ubriaco e picchia la moglie?
Torneranno mai i giorni in cui la politica era una cosa seria?
Io non dispero… E’ una vita che – fortunatamente- sono la Guevina.
Rita Pani (APOLIDE)