8.19.2005

 

Avanti c’è posto: quasi, quasi mi candido anche io.

Pare che anche Don Gallo (che personalmente adoro) il famigerato prete genovese, sarà candidato alle primarie in nome e per conto dei “disobbedienti”. Beppe Grillo invece, non si candiderà alle primarie, vincerebbe; pure Sgarbi è candidato ma ha congelato il suo ritiro dalla corsa al trono, deve prima vedere cosa fanno i comunisti.
Quanti saranno? Dieci, venti? Impossibile contarli, aumentano a livelli esponenziali al punto che la farsa politica del secolo somiglia sempre più al concorso comunale per l’assunzione di quattro vigili urbani, al quale concorrono 600 aspiranti.
Ci raccontano che tutto questo dovrebbe servire, in pratica, ad un rinnovamento della concezione politica dello Stato, quello che invece non dicono che si rasenta l’apoteosi della beffa.
In principio fu Prodi, avrebbe dovuto vedersela con Bertinotti in una sfida a due; il professore ed il sindacalista dall’erre moscia ma poi, questo esubero di democrazia ha spinto molti altri ad ungersi.
Prodi non sembra per nulla preoccupato da questa folla di aspiranti “premier” al punto che intervistato per un giornale dichiara: "Ho sempre voluto le primarie", "Certo il gioco è interessante, ma almeno ci divertiamo. Vediamo come va a finire".
Gente allegra, il ciel l’aiuta. Perché mai perdere ancora tempo a fare analisi politiche, a perdere sonno pensando allo scippo del futuro che tutti abbiamo subito, quando c’è gente che gioca e si diverte pensando a noi?
Siamo vittime del rinnovamento e dell’abuso di democrazia, vittime inconsapevoli come solo l’italiano sa essere. Basta perdere qualche momento per leggere i forum di discussione degli aspiranti capi di governo per rendersene conto. Tutti i cittadini coinvolti nelle discussioni, pronti a donare gratis et amore Dei, consigli su cosa fare, quali “obbiettivi raggiungere”, per le più disparate problematiche sociali che vanno dalla famiglia al lavoro, dalla giustizia alla legalità. Nessuno, e sottolineo nessuno, dei candidati pronto a spiegarci COME dopo essere stato eletto imperatore assoluto ci guiderà verso “il mondo migliore”.
E’ anche vero che nessuno, prima di vincere le primarie, deve fare ricorso ad un “programma” ma io ancora non ho capito se è per non essere copiato, oppure per non influenzare l’elettore invalidando così il voto. Insomma è un gioco interessante del quale non mi sono ancora ben chiare le regole, e siccome sono malfidata penso male al punto che, quasi, quasi, rispetto più le regole della cosca attualmente al governo. Il padrino di Arcore, senza mezzi termini asserisce: “Questa è la casa mia delle libertà, o fate come dico io o …” Ha quasi più senso che non il rinnovamento della sinistra, aperta a tutti non come un Centro sociale, ma un club privè dove basta la tessera per entrare, giocare e vedere come va a finire.
Come andrà a finire? Come l’Argentina, ma siamo meno svegli del popolo sudamericano e quindi ci accorgeremo solo quando sarà troppo tardi. Attendiamo Ottobre quindi, per vedere chi ha giocato meglio, chi si è divertito di più, diamo spago al Professore giocando il suo gioco perverso che mette in palio un posto sicuro al Parlamento che verrà, intanto il nostro costo della vita aumenterà di ulteriori 1000 euro a famiglia (peccato che certe famiglie ne guadagnino al massimo 800) e soprattutto non abbassiamo la guardia, non ascoltatemi, sono una Cassandra, continuate a partecipare alle Fabbriche dei programmi, ai blog avveniristici di fantomatici salvatori della Patria (e della famiglia di qualunque tipo essa sia), giocate alle primarie e soprattutto fate giocare …

Sono 13 mesi senza lavoro, mi annoio, quasi, quasi mi candido anche io…
Rita Pani (APOLIDE)

«Senta, dalla mia villa ho un gran bel panorama, davanti a Punta Lada noto anche quest'anno molte barche. Se sono barche da ricchi vuol dire che ne abbiamo proprio tanti. Gli stipendi crescono più dell'inflazione, la ricchezza delle nostre famiglie non ha eguali in Europa»


silvio berlusconi, La Stampa, 17 agosto 2005

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