6.16.2005

 

Impara l'arte...

C’è un signore cattolico e quindi bonario e gentile che, ogni volta che parlo del Papa, mi scrive che andrò all’inferno. Penso voglia spaventarmi, ma lui non sa che io all’inferno ci sono già ...
Questo Papa pare essere davvero straordinario, fuori dal comune, lo si evince dalle foto che da ieri han fatto il giro del mondo. Il Papa mentre parla al cellulare e il Papa con l’elmetto, ma almeno questa volta l’elmetto è dei pompieri e non delle SS.

Che è successo in Italia? Sembra nulla di importante oltre alla bufala di governo n° 1754, ovvero qualla che anunciava il falso taglio dell’IRAP. E poi non c’è gusto. I fischi ricevuti dal prescritto di Arcore sono stati solo leggibili ma non ascoltabili, tagliati da tutti i telegiornali e relegati solo ai cortissimi lanci d’agenzia.
C’era Prodi ieri da Vespa, ho preso il maalox ed ho pensato di stare ad ascoltare; il titolo era accattivante: “I giovani interrogano il Professore.”
Non ho potuto. Quell’unica sedia al centro della scana mi è sembrata tanto monologo e poi, l’avete visto? Non aveva la giacca e teneva le maniche della camicia rimboccate. Mi ha dato da pensare, Sembrava una regressione giovanilistica studiata ad arte da un massmediologo, o da un lookologo, da un filosofo esteta tuttologo, socio di un docusoaperista, esperto di qualcosa e curatore d’immagine.
Così in trenta secondi ho capito che questo neo prodotto di laboratorio massmediatico era la controfferta al prodotto di laboratorio di chirurgia plastica di Arcore, ho cambiato immediatamente canale e mi sono data all’arte.

Sono poche le cose che mi riconciliano con la vita, la buona lettura, la buona musica, e l’arte appunto. Ho visto un documentario sulle *nuove* arti visive, ovvero artisti che filmano le loro opere in movimento. Affascinate. Due su tutte hanno colpito la mia fantasia: la prima era una mano che lancia una pietra, la seconda era una donna, indossava la riconoscibile divisa da bidella, era inquadrata dalla vita in giù, col suo grembiule blu, le calze contenitive e le ciabatte. Passava e ripassava un mocio vileda sul pavimento, poco distante dal secchio dell’acqua.
I due artisti, finalisti della rassegna, spiegavano le loro opere, il fascino della mano che lancia la pietra, il movimento del tutto e del nulla, la fatica della pulizia e il bisogno del suo recupero.
Affascinante. Davvero, al punto che ho pensato di parteciparvi l’anno prossimo: filmerò due artisti, vestiti con una tuta blu e un elmetto con lampada incorporata mentre si accingono, picco in mano, ad entrare nel pozzo Serra della miniera di Serbariu in quel di Carbonia a spalare carbone. Il titolo sarà: “ La forza delle braccia... “

Arte anche a Venezia. Alla biennale vanno avanti le donne e persino un collage di Tampax può diventare un lampadario. Ho visto la foto e dal colore m’era venuto il dubbio che la materia prima fosse stata riciclata, nella giusta ottica di salvaguardia dell’ambiente.
Ma se un tampax diventa parte integrante di un lampadario l'artista Gianni Motti ha lavorato il grasso del presidente del consiglio berlusconi e la settimana prossima alla fiera dell'arte più importante del mondo, la "Art Basel" a Basilea in Svizzera verrà esposta una saponetta. L'artista Motti è infatti riuscito, per vie oscure, a farsi dare da una clinica di bellezza a Lugano proprio il grasso del presidente berlusconi, grasso che il premier si sarebbe fatto aspirare durante una liposuzione l'estate scorsa.
Devo quindi rivedere la mia posizione sulla *nuova* arte e sui *nuovi* artisti. Chi ci dice infatti che alla prossima fiera d’arte non venga esposto addirittura un paralume?
Rita Pani (APOLIDE)

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