4.06.2005

 

Seriamente...

Ho sempre pensato che ad un certo punto si debba, per dovere, anche smettere si ridere e tornare seri.
I motivi per cui mi urge tornare alla serietà sono fondalmentalmente due: le elezioni e la morte in diretta del Papa.

Il primo è complesso. Non ho vosto la puntata odierna di Ballarò, perchè ogni volta che ci *zappavo* stranamente stava parlando berlusconi, ed io non ne reggo la vista, mi urta, mi indispone quanto il vicino di casa che parcheggia una macchina in due posti auto.
Ne ho sorbito soltanto due momenti, nei quali finalmente D’Alema aveva ricordato di sapere di cosa stesse parlando, ed era una bella figura. Poi ho letto una miriade di resoconti, e l’idea è quella che per le prossime elezioni del 2006, se dovessero svolgersi, la campagna elettorale dell’Unione sarà fatta da berlusconi in persona.
Non ci si deve allarmare per le televisioni in mano sua, neppure per Vespa, anzi! Speriamo che il miserabile premier parli tanto, offrendosi alle telecamere.
Pare che anche a Ballarò sia stato ribadito il concetto che, hanno vinto nelle due Regioni più ricche di Italia, ed è questo che è molto grave. Che ne è del resto dell’Italia? Domanda retorica, perchè alla fine dell’Italia stiamo assistendo, non più immobili.
Esistono finanziare che emettono carte prepagate da utilizzare alla fine del mese, nei supermercati, sono quelle stesse che le belle signore della TV berlusconiana pubblicizzano sulle sue reti, quelle che danno prestiti a chiunque.
Viviamo in un resto di Italia, formato da 18 regioni che deve farsi prestare i soldi dalle finanziarie per mangiare, ed abbiamo un primo ministro che esulta per aver mantenuto prestigio nelle due regioni ricche.
Basta ridere perchè è finito il tempo. Quel premier parla del pericolo di una vendetta della sinistra. Purtroppo non è vero, perchè sono in pochi a pensarla come me, sennò....

Secondo motivo di seria riflessione, la morte del Papa.
Ho dovuto assistere alla morte una volta nella mia vita, ho comprato una bara, parlato con l’addetto della morgue in un ospedale di Parigi, organizzato un viaggio per una salma. Non fu facile ed avevo appena 18 anni e mezza. Non ho quindi un bel rapporto con i cadaveri in generale.
Non ho capito l’insistenza Vaticana di *teletrasmettere* frame to frame la morte di un uomo, dalla Cappella privata, alla sala Clementina, alla traslazione, fino alla esposizione. Non l’ho capita ma l’ho accettata nel rispetto delle altrui convinzioni.
Sempre secondo lo stesso principio, accetto che si vada ad omaggiare un uomo, un Papa, una persona morta; ammiro la costanza e la forza della Fede che fa stare in fila per ore per un ultimo saluto.
Detesto l’umanità ignorante.
Detesto la miseria umana che fa sporgere un telefonino per l’ultima foto, macabro souvenir a futura memoria... “Io c’ero e posso provarlo.”
Detesto l’immoralita brandita col “Ciao, ciao!” delle mani, e dell’occhio sorridente delle signorine in fila, pronte a rivolgersi generosamente alla telecamera di turno, sempre per la futura memoria, quella del “Io c’ero...mi hai visto in TV?”
Pare che il Papa potesse essere fotografato solo con autorizazione del Camerlengo per scopi di documentazione. Pare che la colpa sia delle nuove tecnologie.
A me pare che la colpa sia sempre e soltanto dei cretini.
Gesù nel tempio non lo avremo più, speriamo in una naturale sciagura che porti all’estinzione.
Rita Pani (APOLIDE)

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